A due anni dai tragici accadimenti del 7 ottobre 2023, il Parlamento europeo ha dedicato un dibattito in aula al tema dell’antisemitismo e delle violenze nei confronti di cittadine e cittadini di religione ebraica che da allora si sono intensificati all’interno dei confini Ue.

“Non ci sono parole di condoglianze che possano diminuire il dolore causato dagli attacchi del 7 ottobre di Hamas due anni fa”, ha esordito ieri sera il Commissario europeo per gli affari interni e la migrazione, Magnus Brunner. “La situazione degli ebrei europei nel frattempo è peggiorata, l’antisemitismo è presente ormai ovunque: nelle scuole, nelle strade e online, gli ebrei vengono ritenuti responsabili degli atti compiuti dal governo di Israele e questa sovrapposizione è inaccettabile”. La memoria torna inevitabilmente all’antisemitismo di matrice novecentesca: “L’idea che l’Europa possa tornare al punto di partenza dev’essere un motivo di shock per tutti noi. Commetteremmo un grave errore a pensare che l’antisemitismo sia una minaccia solo per ebrei, perché in realtà è una minaccia contro l’intera Europa e contro le libertà che ci abbiamo impiegato secoli a costruire”. Dal cuore dell’emiciclo il commissario sottolinea l’impegno dell’esecutivo Ue per contrastare l’antisemitismo “con tutti gli strumenti politici e giuridici di cui disponiamo”, compresa la radicalizzazione online e offline “dando piena applicazione al Digital Services Act”. Infine, un monito: “La nostra tolleranza nei confronti dell’intolleranza è zero. E chiedo un appoggio unanime quando dico che gli estremismi, siano essi di destra o di sinistra, non la spunteranno”.

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