Di Roberto Cestarelli
DIOCESI – La comunità dei frati francescani di Ascoli Piceno ha celebrato con grande solennità la ricorrenza di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia, il 4 ottobre, nella chiesa monumentale di San Francesco, recentemente restaurata con grande cura. La cerimonia religiosa ha visto la partecipazione di numerose autorità civili e militari, tra cui il sindaco Marco Fioravanti, il prefetto Sante Copponi e il questore Aldo Fusco, che si sono unite ai fedeli per rendere omaggio al Santo patrono. La chiesa, con la sua bellezza architettonica e la sua ricca storia, è stata gremita di fedeli che hanno partecipato con devozione e gioia alla celebrazione, rendendo l’evento ancora più significativo e suggestivo. La solenne celebrazione ha rappresentato un momento di grande spiritualità e condivisione per la comunità locale, che ha potuto così onorare San Francesco con grande devozione.
Dopo le diverse messe del mattino e la recita del Rosario serale alle ore 18, l’arcivescovo emerito monsignor Piero Coccia ha presieduto l’Eucaristia, alla quale hanno concelebrato i rappresentanti delle tre famiglie francescane: l’Ordine dei Frati Minori Conventuali con padre Narcis Giorgiuculesei, l’Ordine dei Frati Minori con padre Ferdinand Mvingu e l’Ordine dei Frati Minori Cappuccini con padre Brice Patchassi.
L’Omelia
Dopo i saluti di rito rivolti alla comunità dei frati francescani conventuali, alle autorità civili e militari e a tutti i fedeli, mons. Piero Coccia ha esordito dicendo: “Oggi celebriamo la festa di san Francesco, una festa che mantiene tutta la sua attualità. Oggi più che mai, l’esperienza francescana la sentiamo nel cuore, ma la sentiamo anche di grande attualità per tante ragioni di carattere sociale di ampio raggio, come l’economia di comunione, di cui il francescanesimo è stato l’iniziatore, e la cosiddetta ecologia integrale, di cui Francesco ci dà l’esempio, nella categoria sociale della fraternità. Ci sono tanti motivi, tante ragioni per cui l’esperienza del francescanesimo la sentiamo nostra e la portiamo nel cuore”. Di seguito alcuni passi significativi del suo discorso: “L’attualità di Francesco la sentiamo e la viviamo per il fatto che Francesco è stato un uomo totalmente immerso nel mistero di Gesù Cristo. Ha fatto l’esperienza della fede, non solo ha creduto, ma ha cercato e ha trovato la fede nel mistero di Gesù Cristo”. E ancora: “La liturgia che stiamo celebrando ci offre un quadro quanto mai prezioso per quella riflessione che ci fa vedere Francesco come l’uomo della rivelazione, dell’esperienza e della integrazione”.
Dopo aver illustrato alcuni passi del Vangelo di Matteo, ha concluso evidenziando che siamo tutti costruttori di una nuova realtà.
Coro
Il rito liturgico si è svolto con grande solennità e partecipazione, grazie alla preziosa collaborazione del coro polifonico “Cento Torri” diretto dal maestro Maria Regina Azzara. La musica e i canti hanno animato la celebrazione, creando un’atmosfera di gioia e spiritualità. Il canto e la musica, infatti, incoraggiano la partecipazione attiva dei fedeli alla messa, creando un senso di comunità e di unione tra i presenti; forme di espressione che permettono ai fedeli di manifestare la loro fede e la loro devozione a Dio.
I saluti di padre Danilo
A fare gli onori di casa è stato il Padre Guardiano Danilo Marinelli, il quale, al termine della messa, a nome dell’intera comunità francescana, ha rivolto un saluto all’arcivescovo, alle autorità civili e militari e a tutti i fedeli, esprimendo gratitudine ai sacerdoti, ai ministranti, alla corale Cento Torri e a tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita dell’evento.
La novità
Dal 1° gennaio 2026, il 4 ottobre tornerà ad essere una giornata di festa nazionale dedicata a San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia e figura di riferimento per la storia e la cultura italiana ed europea. Questa ricorrenza assume un significato ancora più profondo in quanto si colloca proprio alla vigilia dell’ottavo centenario della morte di San Francesco, avvenuta nel 1226. La figura di San Francesco d’Assisi rappresenta un simbolo di pace, amore per la natura e solidarietà, valori che sono ancora oggi fondamentali per la società italiana ed europea. La sua eredità spirituale e culturale continua ad ispirare milioni di persone in tutto il mondo. La ricorrenza festiva del 4 ottobre sarà, quindi, un’occasione importante per riflettere sui valori di San Francesco e per celebrare la sua eredità, in un momento in cui l’Italia e l’Europa hanno più che mai bisogno di figure guida e di ispirazione.











0 commenti