Il vescovo di Buenaventura, il maggiore porto della Colombia sul Pacifico, mons. Rubén Darío Jaramillo Montoya, ha lanciato un forte appello al Governo nazionale, affinché mantenga le promesse fatte in merito al deterioramento dell’ordine pubblico e alla crisi umanitaria che sta colpendo il porto colombiano.
Attraverso un video, il prelato ha denunciato che lo Stato non ha adempiuto alle responsabilità, abbandonando, di fatto, la popolazione. “La speranza è riposta in Dio, ma c’è anche l’esigenza di avere risposte da un Governo nazionale che non mantiene le sue promesse e non interviene per salvare un popolo che sta morendo nel bagno di sangue dei nostri giovani”, ha affermato il vescovo.
Secondo la Polizia del dipartimento di Valle del Cauca, nel corso dell’anno sono stati catturati 202 membri di due bande criminali: 98 degli “Shottas” e 104 degli “Espartanos”. Tuttavia, i cittadini ritengono che queste azioni non siano ancora sufficienti a contenere un fenomeno che minaccia di riportare Buenaventura ai suoi capitoli più bui. I dati mostrano che ogni settimana la situazione peggiora, sia per l’aumento degli omicidi, sia per le sparizioni, le estorsioni e gli sfollamenti forzati all’interno della stessa città. “Siamo molto preoccupati e chiediamo a Dio di darci forza e luce in questi momenti difficili”, ha affermato il vescovo, che ha esortato la comunità a rimanere unita nella fede, ma anche esigendo azioni concrete da parte delle autorità.




0 commenti