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Marche, elezioni regionali: le proposte ai candidati per migliorare le politiche familiari

MARCHE – Non un semplice elenco di “richieste” da libro dei sogni: le proposte del Forum delle Associazioni Familiari delle Marche, in vista delle elezioni regionali del 28 e 29 settembre 2025, recentemente consegnate ai candidati alla Presidenza della Regione Marche, sono il tentativo di dare risposte concrete a una situazione sotto gli occhi di tutti, ovvero il calo delle nascite e dei matrimoni, la diminuzione di adozioni e affidi, la solitudine e anche la violenza all’interno delle famiglie, le difficoltà di integrazione di chi è fuggito dalla propria terra e il crescente disimpegno dagli spazi comunitari. Se la premessa è che le famiglie svolgono una funzione fondamentale nella società, per i molteplici compiti che assolvono e che sono basilari per la qualità della vita, e per lo sviluppo della società stessa, bisogna intervenire con azioni immediate, a partire dal 30 settembre.

Dunque cosa fare? In un Paese in cui il tasso di fecondità nazionale, nel 2024, è 1,18 figlio per donna, appena 1,11 nelle Marche, uno dei primi campi in cui impegnarsi è certamente quello della natalità, per esempio con agevolazioni sull’IRAP alle aziende che prevedano premi per la nascita di un figlio e/o alle madri lavoratrici, aggiuntive rispetto a quelle previste dalla legge, oltre che con l’istituzione del “bonus famiglia a sostegno della natalità”, con un contributo economico a valere dal periodo della gestazione e di prima cura, includendo le famiglie che adottano un figlio o che si aprono all’affido familiare; importante anche prevedere un contributo economico dalla nascita per tutti i nati e residenti nella Regione Marche fino al compimento del terzo anno di vita del bambino, in proporzione al Fattore Famiglia. Certo le giovani coppie difficilmente metteranno al mondo dei figli se hanno difficoltà a trovare casa: sarebbe importante rendere disponibili per loro appartamenti a prezzi calmierati.

La Regione Marche potrebbe fare molto per le famiglie anche sul versante degli interventi sull’addizionale Regionale, oggi uguale per i single e per i lavoratori con figli a carico: occorre individuare una soglia di esenzione crescente che riconosca i carichi familiari. E i ticket sanitari? Attualmente rappresentano una delle più grosse iniquità tariffarie; è necessario rivedere le modalità di accesso, in quanto, al momento, non si tiene conto delle capacità contributive commisurate al reddito pro-capite dei componenti familiari. Altrettanto importante è promuovere il welfare aziendale con la riduzione dell’Irap Regionale che dovrebbe coinvolgere in particolare le piccole e medie imprese, le quali attraverso la progettazione di interventi mirati mettano in atto progetti a sostegno delle esigenze familiari dei dipendenti, come ad esempio asili nido, sostegno alla genitorialità e quant’altro.

Senza servizi per la prima infanzia adeguati e indispensabili per permettere, soprattutto alle madri, di lavorare, è molto difficile anche solo ipotizzare di fare un figlio: è necessario potenziare l’offerta dei servizi per ridurre le liste d’attesa e di ridurre i costi delle rette, rivedendo i parametri di reddito attualmente previsti per accedere alle agevolazioni previste dalla Regione attraverso i voucher per il nido; d’altra parte è necessaria una maggiore attenzione alle esigenze di conciliazione delle famiglie con figli in età scolare, migliorando l’offerta di servizi estivi a costi contenuti e la disponibilità di servizi post scuola anche stipulando convenzioni con gli Istituti privati.

Queste sono solo alcune delle proposte, che naturalmente non possono prescindere dalla recente Legge Regionale 29 maggio 2025 n. 8 – Interventi a sostegno della famiglia, della genitorialità e della natalità, opportunamente finanziata, altrimenti rimane solo un contenitore vuoto.

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