ActionAid è in allarme per la prevista rioccupazione della città di Gaza, che minaccia di devastare le comunità, mettere a tacere le organizzazioni locali della società civile e mettere in pericolo la vita di innumerevoli civili, soprattutto donne incinte colpite dalla carestia.
ActionAid e più della metà dei suoi partner locali hanno sede a Gaza City. I team umanitari e le ong locali rimangono determinati a continuare il loro lavoro di emergenza con aiuti salvavita finché le condizioni lo consentiranno. Tuttavia, con l’escalation dell’offensiva, la loro capacità di restare operativi sta rapidamente diminuendo.
Un’organizzazione partner è la Palestinian Development Women Studies Association, che offre protezione psicosociale e servizi di supporto alle donne e alle ragazze sopravvissute alle violenze, guidando anche gli sforzi di risposta alle emergenze: “Abbiamo deciso di restare a Gaza City. Non abbiamo altre opzioni. Gaza è la nostra terra, la nostra casa, il nostro posto. È molto difficile per noi immaginare Gaza distrutta e scomparsa. La nostra presenza è importante per rafforzare la fermezza delle persone e affinché ci vedano presenti tra loro”.
Ma le condizioni peggiorano di ora in ora e molti membri dello staff si trovano ad affrontare una realtà straziante. Mohammad Al Madhon, membro dello staff della Pdwsa, spiega: “Gaza City è sottoposta a una distruzione sistematica perpetrata dall’esercito occupante nell’ambito della guerra di sterminio in corso. L’occupazione è fatta con l’impiego di robot esplosivi azionati a distanza, oltre a droni armati che prendono di mira chiunque si muova, insieme a bombardamenti casuali di artiglieria che colpiscono le nostre case e le aree circostanti 24 ore su 24. Abbiamo cercato di resistere, ma con l’intensificarsi dei bombardamenti, l’acqua è stata interrotta e il cibo è diventato quasi impossibile da trovare, siamo stati costretti a cercare un altro posto dove fuggire, ma l’immensa densità di popolazione e l’assenza di spazi vuoti lo hanno impedito. Insieme a molte altre famiglie abbiamo rinunciato e abbiamo deciso di rimanere a Gaza City senza alternative sicure”.
Il bombardamento della città di Gaza non solo minaccia la sopravvivenza delle organizzazioni e del personale locale, ma mettono anche in pericolo la vita delle donne incinte sostenute da ActionAid: carestia, bombardamenti e sfollamenti forzati si stanno aggravando fino a creare una situazione insopportabile per le famiglie, soprattutto donne e bambini. ActionAid chiede di nuovo un cessate il fuoco immediato e permanente, oltre al blocco della rioccupazione della città di Gaza.

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