Oltre 130 bambini hanno perso la vita e migliaia di famiglie sono state sfollate a causa delle devastanti inondazioni che stanno colpendo l’Asia. A lanciare l’allarme è Save the Children, che chiede un’azione urgente ai governi, ai donatori e alla comunità internazionale per aumentare i fondi destinati a contrastare gli effetti della crisi climatica, proteggere i minori e garantire loro un futuro.
Le piogge torrenziali, causate da una stagione monsonica iniziata in anticipo e aggravata dal cambiamento climatico, stanno flagellando Paesi come Cina, Pakistan, Thailandia, Laos e Filippine. Oltre 1.350 aule scolastiche sono state distrutte solo nelle Filippine, dove più di 200 scuole sono oggi utilizzate come rifugi di emergenza. In Pakistan, secondo i dati ufficiali, 133 bambini sono morti dall’inizio dei monsoni e un quarto delle scuole del Punjab ha subito danni gravi. Non si tratta solo di inondazioni. In Nepal, la siccità costringe centinaia di famiglie a vivere senz’acqua. In Bangladesh, le scuole sono diventate rifugi dopo lo straripamento dei fiumi. Secondo Save the Children, il 2023 è stato l’anno più caldo mai registrato in Asia, la regione più esposta al rischio climatico al mondo. L’organizzazione è al lavoro con i partner locali per distribuire kit igienici, acqua potabile e supporto economico alle famiglie colpite, ma chiede un impegno strutturale e duraturo per proteggere le generazioni più vulnerabili dagli effetti sempre più estremi del clima.

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