Di Anna Marcozzi e Angela Giovannini

DIOCESI – Con una solenne celebrazione eucaristica nella Cattedrale di Ascoli Piceno,  si sono ufficialmente aperte, nel giorno della vigilia, le festività in onore di Sant’Emidio, vescovo e martire, patrono della città.
La liturgia, presieduta dall’Arcivescovo Mons. Giampiero Palmieri è stata animata dal Coro Diocesano diretto dal Maestro Francesco Fulvi.

Il cuore della celebrazione è stato il rito dell’offerta dell’olio per la lampada votiva, che arde accanto alla tomba del santo patrono e simboleggia la luce dello Spirito Santo. Quest’anno l’onore è spettato alla comunità della Parrocchia SS. Annunziata di Valle Castellana, che ha donato l’olio destinato a tenere viva la fiamma per tutto l’anno.

“Offrire l’olio per la lampada di Sant’Emidio – ha ricordato il vescovo Palmieri durante l’omelia – significa rinnovare l’unzione dello Spirito Santo e chiedere che la stessa fiamma arda nei cuori dei fedeli. Ogni volta che ci fermiamo in preghiera presso la sua tomba, possiamo domandare con semplicità: Signore, fa’ che questa fiamma bruci anche dentro di me.”

Il gesto, ricco di significato, rinnova il legame tra le diverse parrocchie della diocesi e la memoria viva del santo. Presenti alla celebrazione anche le autorità del Comune di Valle Castellana, tra cui il sindaco Camillo D’Angelo, il vice sindaco Luca Ragonici e la consigliera Teodora Piccioni, che hanno partecipato con devozione al rito.

Nel corso dell’omelia, il vescovo ha rievocato la figura di Sant’Emidio, ricordando la sua passione per il Vangelo e la sua testimonianza di fede fino al martirio, avvenuto nel 303. Giunto dalla città di Treviri, convertitosi in Italia e ordinato vescovo, Sant’Emidio fondò una comunità cristiana salda, divenendo un punto di riferimento spirituale per il popolo piceno.

“La sua non fu una fede passeggera – ha sottolineato Mons. Palmieri – ma costante e forte, capace di fondare una Chiesa vera, strutturata attorno alla figura del vescovo, dei presbiteri e dei diaconi. Una fede che oggi ci interpella e ci invita a ravvivare la nostra appartenenza al popolo santo di Dio.”

Particolarmente toccante anche la seconda lettura, che ha richiamato le parole dell’apostolo Paolo sulle tribolazioni come via alla speranza: “Ci vantiamo delle tribolazioni, sapendo che la tribolazione produce la pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza, il non arrendersi mai.” Un messaggio di forza spirituale, dedicato a una fede che resiste, che costruisce e che non delude.

“Donaci, Signore, la fiamma di Emidio – ha pregato il vescovo – non permettere che la nostra fede sia tiepida e incostante, ma rendila forte, capace di annunciare il Vangelo con coraggio e sapienza, come ha fatto lui.”

Al termine della Messa, il vescovo, insieme ai rappresentanti istituzionali e ai fedeli, è sceso nella cripta per accendere solennemente la lampada sulla tomba di Sant’Emidio. La consegna dell’olio da parte del primo cittadino di Valle Castellana suggella un gesto di fede e di unità ecclesiale.

Grazie al dono dell’olio, la lampada di Sant’Emidio brillerà per tutto l’anno, come segno visibile e duraturo di una fede che unisce, alimenta la preghiera e testimonia la presenza viva del santo nella vita della Chiesa e della città.

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