Di Mario Pennisi

ASCOLI PICENO – Il 29 luglio, nella splendida cornice di Piazza del Popolo ad Ascoli Piceno, si è tenuto l’ormai tradizionale concerto della Fanfara dei Bersaglieri in occasione dei festeggiamenti per Sant’Emidio, patrono della città.

Una serata intensa e coinvolgente, interamente dedicata alla musica militare bersaglieresca: inni, canti e squilli di tromba, diretti con maestria dal Capo Fanfara Matteo Luzzi, hanno avvolto “il salotto più bello d’Italia” in un’atmosfera suggestiva e carica di emozione. Il pubblico presente, insieme ai numerosi turisti di passaggio, ha potuto apprezzare le vibranti note che uscivano dagli ottoni della fanfara, lasciandosi trasportare da un’energia sonora capace di toccare il cuore.

A rendere ancora più significativa la serata, la presenza del sindaco Marco Fioravanti e dell’intera giunta comunale, oltre a una rappresentanza degli allievi del 235° Reggimento Piceno, accompagnati dal cappellano militare Don Massimo Zorzin. Militari e cittadini hanno condiviso il momento con applausi e cori, intonando insieme gli inni bersagliereschi.

Immancabile anche la partecipazione della Protezione Civile Bersaglieri, guidata dal presidente Ugo Feriozzi: un gruppo sempre pronto a offrire il proprio supporto alla comunità ascolana e fermana.

Il concerto si è concluso con un momento di grande solennità: il pubblico, in piedi e con la mano sul cuore, ha intonato con trasporto “La leggenda del Piave” e l’Inno di Mameli, suggellando così una serata carica di spirito patriottico e senso di appartenenza. Non poteva mancare, infine, la tradizionale corsa dei bersaglieri, salutata da un lungo applauso e qualche lacrima di commozione.

A chiusura dell’evento, un messaggio forte e profondo, custodito nella sezione bersaglieri di Ascoli:
“Se il popolo italiano si svegliasse ogni mattina con il suono di una fanfara, ci sarebbero qualche sorriso in più e qualche lacrima in meno.”

La musica unisce i popoli, le menti e i cuori. La musica è una preghiera per chi ha un cuore che sa ascoltare.

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