MONTEGALLO – Si terrà domani, Domenica 3 Agosto 2025, la festa in onore del beato Marco da Montegallo, appartenente all’Ordine dei Frati Minori, fondatore di diversi Monti di Pietà nelle Marche e a Vicenza, precursore di quella chiamiamo “Economia civile“.
Per l’occasione, mons. Gianpiero Palmieri, vescovo delle Diocesi del Piceno, presiederà una Santa Messa alle ore 11:30 presso il sagrato della chiesa San Bernardino in Fonditore di Montegallo. L’Eucaristia sarà concelebrata dal parroco don Rodolfo De Santis e sarà presente anche il diacono Luca Antonini.
Alla Celebrazione prenderanno parte anche il prof. Luigino Bruni, ordinario di Economia Politica presso l’Università Lumsa di Roma, editorialista di Avvenire e vicepresidente della Fondazione The Economy of Francesco. Con lui ci saranno anche i circa 30 studenti della Summer School della SEC (Scuola di Economia Civile).
Come più volte ribadito dal prof. Bruni, “è impossibile parlare di Economia Civile senza prendere sul serio tutta la dimensione della finanza, del credito ed in particolare di quella tradizione italiana, in parte dimenticata, del credito solidale, dai monti di pietà e dei monti frumentari fino alle casse rurali e di risparmio, alla banca etica e al credito cooperativo”. Nella Summer School, che si è tenuta lo scorso Luglio, gli studenti hanno guardato come sempre al passato, al presente e al futuro, soffermandosi in modo particolare su quella forma di Economia Civile tipica del credito. Lo hanno fatto con riflessioni teoriche, ma anche con esperienze concrete, andando a visitare il paese natale del Beato Marco da Montegallo, una figura fondamentale del francescanesimo e dell’Economia Civile.
Nato 600 anni fa a Fonditore dal nobile e facoltoso Claro di Rainaldo de Marchio, Marco studiò dapprima ad Ascoli ed in seguito passò alle Università di Perugia e di Bologna, dove divenne dottore in Legge e in Medicina intorno agli anni 1444-45. Ritornato ad Ascoli, esercitò per un certo tempo la professione di medico.
Nel 1451, per assecondare i desideri del padre, sposò Chiara de’ Tibaldeschi ma, morto il padre l’anno successivo, gli sposi di comune accordo si separarono e, rinunciando agli agi e alle prerogative della loro condizione, decisero di consacrarsi alla vita religiosa, vestendo il medesimo abito, l’una nell’ordine delle Clarisse del convento di Santa Maria in Ascoli, l’altro quello dei Francescani Osservanti.
Divenuto frate, Marco si impegnò molto per promuovere la pace e il bene pubblico ad Ascoli, Camerino e Fabriano e soprattutto combatté l’usura, che condizionava pesantemente la vita delle famiglie all’epoca, con l’istituzione dei Monti di Pietà.
Nei confronti delle situazioni di povertà economica, la comunità cristiana ha sempre pensato di poter sostenere le persone e di poter intervenire. La creatività del mondo ecclesiale, in particolare quello francescano, ha inventato, tra la fine del Trecento e l’inizio del Quattrocento, i monti frumentari e i monti di pietà, una modalità di prestito di grano, in uso fino al secolo scorso. All’inizio dell’800, soltanto nella Diocesi di Ascoli, ce n’erano 65. Tra gli ideatori di questi luoghi ci furono anche alcuni francescani del nostro territorio, come San Giacomo della Marca e il Beato Marco da Montegallo.
La festa in onore di quest’ultimo, assume quest’anno una particolare rilevanza, sia perché nel 2025 ricorrono i 600 anni della nascita del Beato Marco, avvenuta il 19 Marzo 1425, sia perché il parroco don De Santis e il diacono Antonini festeggiano questa ricorrenza per la prima volta con la comunità montegallese.
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