MARCHE – Un menù dedicato alla tradizione, un logo distintivo e materiali ufficiali da esporre in vetrina: prende forma la rete dei ristoranti marchigiani che aderiscono al progetto “Ricette della cucina marchigiana”, previsto dalla Legge regionale 6/2024.
Già oltre 30 ristoratori hanno aderito spontaneamente, senza campagne promozionali, spinti dal passaparola e dal desiderio di valorizzare le radici gastronomiche del territorio. Ogni locale potrà inserire in carta almeno tre delle 96 ricette certificate dalla Regione, tra cui piatti simbolo come Olive all’Ascolana, Vincisgrassi e Brodetto, e accedere al logo ufficiale, segno di riconoscibilità per clienti e turisti.
Il progetto, coordinato dalla dirigente Daniela Tisi, nasce da una chiamata pubblica ai cittadini, cuochi e appassionati, per raccogliere le ricette più autentiche della tradizione. La fase operativa ha preso avvio con il Decreto n. 78 del 24 giugno 2025, che ha istituito il Registro ufficiale.
«È una misura semplice ma dal grande valore culturale e identitario», spiega l’assessore al Commercio Andrea Maria Antonini. «A differenza di iniziative simili in altre regioni, questa entra direttamente nei ristoranti, trasformando la tradizione in esperienza concreta».
Soddisfazione anche dalle associazioni di categoria. «C’è fame di identità», afferma Fausto Calabresi di Confcommercio, «e raccontare le Marche con i piatti significa sostenere turismo, agricoltura e artigianato». Per Sandro Assenti di Confesercenti, «è un esempio virtuoso di marketing territoriale che valorizza le imprese senza costi né pubblicità».
Le ricette sono consultabili su www.ricettedellacucinamarchigiana.it, da cui è possibile anche scaricare il modulo di adesione. La richiesta va trasmessa via PEC all’indirizzo: regione.marche.commercioepesca@emarche.it.
Il futuro della cucina marchigiana passa anche da qui: dai piatti della tradizione alle tavole di oggi, per raccontare l’identità delle Marche, un boccone alla volta.





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