DIOCESI – Un gesto forte, simbolico, per rompere il silenzio e dare voce alla sete di pace.
Il Vescovo Palmieri ha invitato tutte le parrocchie delle diocesi del Piceno a far suonare le campane questa sera, domenica 27 luglio, alle ore 22, in segno di solidarietà verso una popolazione civile martoriata da mesi di bombardamenti, fame e sofferenza.
“Come comunità del Piceno, non possiamo restare indifferenti di fronte a questa tragedia disumana”, ha dichiarato il Vescovo Gianpiero, sottolineando l’urgenza di non chiudere gli occhi davanti a un dramma che interpella la coscienza di tutti.
Un appello che il Vescovo Gianpiero ha ripetuto con fermezza anche ieri, sabato 26 luglio, durante la processione in mare per la festa della Madonna della Marina, guidando la recita del Rosario e invitando tutti i presenti a pregare intensamente per la pace.
Le campane che questa sera suoneranno a distesa vogliono essere un segnale forte, un richiamo collettivo a non voltarsi dall’altra parte, a non lasciarsi paralizzare dall’indifferenza o dalla rassegnazione.
L’appuntamento di questa sera si inserisce nell’ambito dell’iniziativa, rilanciata da Pax Christi e promossa dal Vescovo Derio Olivero, presidente della Commissione CEI per il dialogo interreligioso, dal titolo “Gaza muore di fame, disertiamo l’indifferenza”.
L’appello di Mons. Palmieri si colloca in sintonia con la lettera congiunta firmata dal Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il Cardinale Matteo Zuppi, e da Daniele De Paz, presidente della Comunità Ebraica di Bologna, il cui testo integrale è riportato di seguito:
“Noi, rappresentanti delle comunità cristiana ed ebraica a Bologna, figli dell’Unico Dio pacifico e misericordioso, riconoscendoci Fratelli tutti, uniamo la nostra voce consapevoli della gravità dell’ora presente e della responsabilità morale che ci unisce come credenti e come cittadini.
Di fronte alla devastazione della guerra nella Striscia di Gaza diciamo con una sola voce: fermi tutti. Tacciano le armi, le operazioni militari in Gaza e il lancio di missili verso Israele. Siano liberati gli ostaggi e restituiti i corpi. Si sfamino gli affamati e siano garantite cure ai feriti. Si permettano corridoi umanitari. Si cessi l’occupazione di terre destinate ad altri. Si torni alla via del dialogo, unica alternativa alla distruzione. Si condanni la violenza.
Ci uniamo al grido dell’umanità ferita che non vuole e non può abituarsi all’orrore della violenza: basta guerra. È il grido dei palestinesi e degli israeliani e di quanti continuano a credere nella pace, coscienti che questa può arrivare solo nell’incontro e nella fiducia, che il diritto può garantire nonostante tutto. Come ricorda il Salmo: «Cercate la pace e perseguitela» (Sal 34,15). E come insegna la sapienza antica: «Chi salva una vita, salva il mondo intero». Ma è tragicamente vero il contrario: chi uccide un uomo uccide il mondo intero.
Condanniamo ogni atto terroristico che colpisce civili inermi. Nessuna causa può giustificare il massacro di innocenti. Troppi bambini sono morti. Nessuna sicurezza sarà mai costruita sull’odio. La giustizia per il popolo palestinese, come la sicurezza per il popolo israeliano, passano solo per il riconoscimento reciproco, il rispetto dei diritti fondamentali e la volontà di parlarsi.
Rigettiamo ogni forma di antisemitismo, islamofobia o cristianofobia che strumentalizza il dolore e semina solo ulteriore odio. Chiediamo alle istituzioni italiane e internazionali coraggio e lucidità perché aprano spazi di incontro e aiutino in tutti i modi vie coraggiose di pace. Il dolore unisca, non divida. Il dolore non provochi altro dolore. Dialogo non è debolezza, ma forza. La pace è sempre possibile. E comincia da qui, da noi. Fermi tutti!”
La dichiarazione congiunta del Cardinale Zuppi e di Daniele De Paz è segno di un dialogo possibile anche nei tempi più bui.
 
									 
								 
												

 
								 
								 
								 
								 
								



 
							 
							
Maggiori Diana
io dico ok a far suonare le campane ma qui c'è bisogno di fatti concreti, giù i bambini muoiono di fame, far suonare le campane, scrivere sul cellulare che ci dispiace per quanto accade non porta a niente.. Vescovo hai potere più di noi facciamo qualcosa di concreto e noi ti seguiamo.
Alfredo Mazzocchi
Eccellente iniziativa. Bisognerebbe ripeterla tutti i giorni.