“Molti sono costretti a fuggire dalla guerra, dalla fame, dalla violenza. Ma c’è chi non si rassegna ad abbandonare la propria terra: sono uomini e donne che mostrano ‘Il coraggio di restare’”, come si legge nello strillo di copertina che richiama il dossier del numero di luglio-agosto di “Popoli e Missione”.
Don Davide Marcheselli, fidei donum di Bologna a Kitutu in Sud Kivu (Repubblica democratica del Congo), racconta la difficile vita della popolazione e dei lavoratori nelle miniere; Giulia Ceccutti dal villaggio israeliano Neve Shalom-What al Salam spiega la convivenza di 50 famiglie israeliane con 50 famiglie palestinesi, cristiane o musulmane in una comunità fondata 50 anni fa dal domenicano padre Bruno Hussar; la giornalista palestinese Youmma El Sayyed racconta la sua Gaza; Alejandro Marius, giovane imprenditore di Caracas, ha deciso restare nel Venezuela impoverito dalla crisi e dalle migrazioni; don Premful Tigga, parroco a Srinagar in Kashmir e padre Quasar Feroz a Bhai Pheru, spiegano come le due comunità cristiane siano vicine, credendo nella pacificazione tra India e Pakistan. Dal Paraguay suor Noemi Dominguez Rios, missionaria nella parrocchia di san Juan Bautista a Lambarè, commenta il sistema di corruzione e traffici che sta impoverendo il Paese e la gente, all’ombra dei guadagni dei latifondisti.
“Anche Roma è terra di missione”, spiegano dalla redazione: intorno a piazza San Pietro si raccolgono molti poveri senza fissa dimora “che rappresentano una importante eredità di Papa Francesco”.
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