Prosegue la rubrica che, attraverso la poesia e prosa, possa scaldare il cuore degli ascoltatori.

Le fragilità dei giovani oggi sono davvero tante, sono convinta che molte di esse, non tutte, certo, hanno la stessa matrice. Proprio come piantine lasciate crescere al buio che vengono su stentate, defogliate, così i giovani, senza punti di riferimento, senza le dovute correzioni, senza cura e accompagnamento, senza relazione e confronto, vengono su deboli, vulnerabili, insicuri e con una grande cagionevolezza interiore. Si, perché tutti abbiamo bisogno di sentirci amati, apprezzati, accolti, a casa, a scuola, a lavoro, figuriamoci i giovani che non sono ancora individui autonomi e vanno scoprendo e realizzando l’uomo, la donna che saranno tra mille paure e incertezze nel caos di una società frenetica, digitale, competitiva, spesso vuota di contenuti tutta slogan e agitazione.

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