A giugno 2025, circa 80mila bambini afghani, di cui 6.700 non accompagnati, sono rientrati forzatamente dall’Iran, con il 39% rimpatriato contro la propria volontà.

Lo denuncia Save the Children, precisando che il numero totale di arrivi è più che raddoppiato rispetto al mese precedente e sta portando al limite un sistema già sovraccarico L’inasprimento delle leggi iraniane sull’immigrazione, lo scorso 20 marzo, ha causato il ritorno di oltre un milione di afghani nei primi sei mesi dell’anno, spiega l’organizzazione. costringendo potenzialmente circa 4 milioni di persone ad andare via. Quasi 223mila afghani sono tornati dall’Iran a giugno solo attraverso il valico di Islam Qala. L’aumento degli afghani che stanno lasciando l’Iran è legato anche all’escalation delle ostilità in Medio Oriente dello scorso 13 giugno. Herat, città di confine, è sommersa da arrivi continui, con famiglie provate da viaggi estenuanti, fame e stress. Save the Children ha allestito centri per supportare i minori, ma le risorse scarseggiano. “La situazione per bambini e famiglie – dichiara Hameed (nome modificato per proteggere la sua identità), responsabile della protezione dell’infanzia per Save the Children Afghanistan – non è buona. Sono sotto il sole cocente, senza alcun riparo o ombra. Alcune famiglie rimangono qui fino a due notti. Non hanno cibo a sufficienza e sono molto stressati. In Iran andavano a scuola. Ora si trovano ad affrontare un’emergenza inaspettata. Molti sono preoccupati e alcuni sono tristi perché i loro fratelli sono rimasti in Iran”. Di qui l’invito dell’organizzazione alla comunità internazionale a intervenire urgentemente per garantire protezione e speranza alle famiglie colpite.

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