Di Francesco Monti

DIOCESI – I Diaconi ed i candidati Diaconi delle Diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto delle Marche e Ascoli Piceno si sono incontrati per una due giorni di esercizi spirituali guidati da Don Ivan Bresciani ed alla presenza del Vescovo Gianpiero Palmieri.

I diaconi sono stati accompagnati anche dagli assistenti: Don Marco Di Giosia e Don Alessio Cavezzi.

Il 5 ed il 6 luglio i Frati del Convento di San Tommaso Becket, in quel di Montedinove, hanno gentilmente ospitato i Diaconi che hanno avuto modo di conoscersi ulteriormente ed approfondire le dinamiche legate al Discernimento parola, ma più che altro stile di vita, che da alcuni anni è al centro del nostro cammino di fede. Il Discernimento è l’arte di comprendere Dio che non ci parla con le visioni o meglio non ci parla solo con le visioni, Egli si avvicina all’uomo tramite pensieri e sentimenti permettendo all’uomo di rimanere libero di accoglierlo. I pensieri ed i sentimenti rappresentano la via più intima e misteriosa e poiché Dio è amore vi avvicina all’uomo con pensieri e sentimenti di amore.

Da quando siamo chiamati ad operare scelte, nella nostra vita, da quel momento siamo impegnati ad operare un discernimento; discernere tuttavia non è facile, occorre essere allenati e pronti per comprendere, nella realtà della vita, quali sono le scelte che ci indirizzano verso Dio (le vere ispirazioni spirituali) e quali le scelte che, al contrario, ci allontanano da Lui (le false ispirazioni spirituali). Discernere è quindi un’arte. Il Cuore è il centro dell’uomo, si intersecano il sapere, la vita e le esperienze spirituali, ci pone in relazione con Dio. Discernere implica un continuo combattimento per cercare di riconoscere e vincere le tentazioni negative che, come per quelle buone, ci avvicinano tramite i pensieri ed i sentimenti.

Discernere però è anche assaporare il gusto di Dio e godere di quella Gioia Silenziosa che ci viene da dentro, ci dona speranza, ci fortifica, ci rende disponibili a condividerla con gli altri. Per ben discernere dobbiamo attraversare la fase purificativa ricordando ed assaporando il Dio che mi perdona, il Dio misericordioso; riconoscere quando l’io assume il protagonismo rispetto a Dio, tornare ad essere operai della vigna; assumere quella purezza del cuore che consiste nel non aggiungere nulla al pensiero di Dio.

Discernere implica riconoscere le dinamiche del peccato: la Suggestione (idea, immagine, tentazioni che non possiamo fermare), il Colloquio (utilizzo della Parola per combattere la suggestione), il Combattimento (assorbe molte energie, si cerca di resistere alla tentazione o cedere ad essa), il Consenso (cedere alla tentazione e commettere il peccato) e la Passione (ultima fase che consiste nell’abbandonarsi completamente alla tentazione, cadere molte volte e non essere più in grado di rialzarsi da solo).

Il corretto Discernimento ci permette di resistere ad una delle principali tentazioni che è riconducibile alla Filautia, spesso travestita da zelo apostolico.

Per Antonio Abate (sec. III) “il discernimento esamina atti e pensieri dell’uomo e sceglie oculatamente quelli che sono da ammettere”.

Saper discernere significa anche fare in modo che la canoa della nostra vita navighi verso la direzione che liberamente scegliamo senza farci condizionare, senza lasciarci trascinare dalla corrente.

Un caro ringraziamento a Don Ivan per i puntuali ed interessanti spunti di riflessione proposti ed un rinnovato ringraziamento ai Fratelli del convento di San Tommaso.

Per noi tutti una splendida opportunità formativa ed un’ottima occasione di condivisione e conoscenza.

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