Un nuovo rapporto congiunto Fao e Wfp lancia un allarme: in Sudan, Palestina, Sud Sudan, Haiti e Mali milioni di persone rischiano fame estrema, denutrizione e morte nei prossimi mesi, se non si interviene subito. In Sudan, la carestia è già realtà: 24,6 milioni di persone sono in crisi alimentare, con 637mila in condizioni catastrofiche (Fase Ipc 5). A Gaza, l’intera popolazione – 2,1 milioni – affronta l’insicurezza alimentare acuta, e quasi mezzo milione è al livello più grave. In Sud Sudan, 7,7 milioni di persone sono in crisi e oltre 63mila rischiano la fame estrema. Ad Haiti, la violenza delle gang e il blocco degli aiuti spingono oltre 8.400 sfollati verso il livello 5. In Mali, 2.600 persone rischiano la carestia tra giugno e agosto. Il rapporto “Hunger Hotspots”, sostenuto dall’Ue attraverso il Global Network Against Food Crises, segnala 13 aree critiche in peggioramento e chiede interventi umanitari urgenti. Altri hotspot includono Yemen, Repubblica Democratica del Congo, Myanmar e Nigeria. “La fame non è una minaccia futura ma un’emergenza quotidiana”, avverte il direttore Fao Qu Dongyu, al quale fanno eco le parole di Cindy McCain, direttrice esecutiva del Wfp: “Senza accesso e fondi adeguati non possiamo salvare vite”. Serve ora una risposta globale, rapida e coordinata per evitare una catastrofe annunciata.

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