Benché “in misura minore rispetto all’adulto, anche nell’ età infantile l’infezione da Sars-CoV-2 può comportare dei rischi per la salute, tanto è vero che circa 6 bambini su mille vengono ricoverati in ospedale e circa 1 su 7mila in terapia intensiva”. Lo ricorda l’Istituto superiore di sanità nell’approfondimento Vaccinazione anti Covid ai bambini: cosa sapere, pubblicato oggi sul sito. “Anche nei casi (e sono fortunatamente la grande maggioranza) nei quali l’infezione decorre in maniera quasi completamente asintomatica – prosegue l’Iss -, non è possibile escludere la comparsa di complicazioni quali la sindrome infiammatoria multisistemica (una malattia rara ma grave che colpisce contemporaneamente molti organi), e quello che viene definito ‘long Covid’, e cioè la comparsa di effetti indesiderati a distanza di tempo”.
Nella fascia 5-11 anni, spiegano ancora gli esperti, viene impiegato il vaccino pediatrico approvato dall’Ema, quello di Pfizer-Biontech, che ha lo stesso principio attivo di quello per gli adulti (vaccino a mRna). Nel caso dei più piccoli però la dose è di circa un terzo rispetto agli altri. La vaccinazione avviene in due dosi a tre settimane di distanza l’una dall’altra.
E ancora: che cosa fare (e non fare) prima e dopo il vaccino, quali sono i principali effetti collaterali. A chi ritiene superfluo vaccinare i bambini gli esperti, oltre a ricordare i rischi che corrono a fronte di un vaccino mostratosi efficace nel ridurre di circa il 91% il rischio di infezione, invitano a “considerare anche la possibilità di frequentare con una maggiore sicurezza la scuola e condurre una vita sociale connotata da elementi ricreativi ed educativi che sono particolarmente importanti per lo sviluppo psichico e della personalità in questa fascia di età”. Infine: come smontare le più diffuse fake news.

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