SANT’EGIDIO ALLA VIBRATA – “Carissimi parrocchiani, con vivo dispiacere e sofferenza, prendiamo atto delle disposizioni del Vescovo, a seguito del decreto legge del Presidente del Consiglio.
E chiaro l’intento del dispositivo: evitare assolutamente assembramenti di persone. A questo punto non servono critiche e interpretazioni più o meno accomodanti. La legge va rispettata pedissequamente per il “bene comune” e dei singoli”.

Con queste parole si apre la lettera di Don Luigino Scarponi ai parrocchiani della comunità di Sant’Egidio Abate di Sant’Egidio alla Vibrata.

Don Luigino prosegue: “Forse ancora non ci rendiamo conto della gravità del momento e della possibilità ineludibile del contagio. Non dobbiamo ammalarci tutti nello stesso tempo. Il servizio sanitario pubblico non riuscirebbe a curare bene tutti per la guarigione.
Il Signore Dio sta permettendo che vivessimo una Quaresima veramente sui generis: per alcuni la mancanza dell’Eucaristia provoca una grande sofferenza; per altri una ritualità mancata; la maggioranza resta assolutamente indifferente. Tutti però siamo chiamati a prendere sul serio la nostra vita, come in questo caso, appesa ad un filo invisibile. La fragilità assoluta della nostra esistenza, “vasi di creta” ci faccia scoprire il “tesoro” in essi contenuto cfr(2 Cor 4, 7). La situazione ineludibile, diventi una preziosa opportunità di presa di coscienza, di consolidamento e di crescita.

Ci esorta il vescovo Carlo:
“Carissimi, stiamo vivendo una Quaresima particolarissima, probabilmente mai vissuta prima nella storia della Chiesa. Ci è chiesto un prolungato “digiuno eucaristico”: entriamo in questo deserto con Gesù. Le chiese resteranno aperte per la preghiera individuale. In ogni chiesa si continui a celebrare, a porte chiuse, ogni giorno la Santa Messa e le campane, che come al solito continueranno a suonare, ci aiuteranno ad unirci alla celebrazione. Per vivere bene la Quaresima ci resta la possibilità di una preghiera più intensa in famiglia, la partecipazione via tv o radio alla Santa Messa, la lettura della Parola di Dio e anche la Via Crucis fatta personalmente o con i familiari. “Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome io sono in mezzo al loro” (Matteo 18,20) ci ha detto Gesù. Non siamo lasciati soli, il Signore è accanto a ciascuno di noi ed è qui che fondiamo la nostra fiduciosa e certa Speranza, per questo continuiamo a confortarci a vicenda.
La Chiesa suggerisce come opere penitenziali della Quaresima la preghiera, il digiuno e la carità che continueremo a vivere con intensità.”

Un mese è veramente lungo.
Celebrerò l’Eucaristia ogni giorno alle 18,30 con la presenza di un ministro.
Manterremo i contatti personalmente e con l’edizione cartacea e via social di “NOI … Comunità di Comunità
“.
Con i fanciulli e i ragazzi continueremo la costruzione del puzzle cartaceo e via social: “Figli di Dio e fratelli nel Battesimo” in cammino verso la Pasqua.
Camminiamo nella Fede, sorretti dalla Speranza e nella Carità operosa”.

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