- L'Ancora Online - https://www.ancoraonline.it -

La Messa di Mezzanotte, cuore della solennità del Natale ad Ascoli Piceno

Di Roberto Cestarelli

DIOCESI –  Anche nella diocesi di Ascoli Piceno la solennità della Natività del Signore è stata celebrata con profonda partecipazione e intensa spiritualità attraverso il tradizionale rito della Messa di Mezzanotte. La celebrazione, che segna il compimento del tempo liturgico dell’Avvento, prende il nome dal momento stesso in cui viene officiata: allo scoccare delle ore 00:00 tra il 24 e il 25 Dicembre, nella notte in cui la Chiesa annuncia al mondo la nascita di Gesù Cristo.

Un rito ricco di simboli e di partecipazione comunitaria

«Non si tratta di una celebrazione come le altre – ha sottolineato Enzo Morganti, componente del coro del SS. Crocifisso dell’Icona – ma di un rito carico di suggestione e di significati profondi, reso ancora più solenne dalla Liturgia, dalla presenza del presepe, dallo scambio degli auguri e da un clima di raccoglimento particolarmente sentito dai fedeli di ogni età». La celebrazione si è così confermata come un momento privilegiato di condivisione e riflessione, capace di unire tradizione e spiritualità e di rafforzare il senso di comunità.

I fedeli ascolani nella chiesa del Santissimo Crocifisso dell’Icona

Dopo la tradizionale cena della Vigilia, rigorosamente di magro, molte famiglie residenti nel quartiere di Porta Romana, sfidando il freddo e l’ora tarda, hanno raggiunto la chiesa del Santissimo Crocifisso dell’Icona per condividere con la comunità dei credenti la gioia del mistero dell’Incarnazione, rinnovando una tradizione che si ripete di anno in anno.

L’attesa nella notte santa tra luci, preghiere e il presepe

Nella chiesa di Porta Romana i fedeli sono stati accolti da una luce soffusa, dal sommesso mormorio delle preghiere e dalla visione del presepe, con la statuina di Gesù Bambino coperta, destinata ad essere visibile solo nel momento più atteso della celebrazione. Persone di ogni età hanno preso posto con largo anticipo, vista la capienza limitata dell’edificio sacro.

L’inizio solenne allo scoccare della mezzanotte

Allo scoccare esatto della mezzanotte, sulle solenni note dell’“Adeste Fideles”, intonate dal coro e accompagnate dall’organo, ha preso avvio il rito: antico nelle forme ma sempre nuovo nella forza del messaggio, capace di suscitare nei presenti fede, stupore e partecipazione collettiva.

Gesù Bambino svelato al Gloria e l’annuncio del Vangelo

Al canto del Gloria, cuore pulsante e momento di massima intensità simbolica della celebrazione, il suono argentino della campanella ha risuonato come un richiamo improvviso, quasi a destare i fedeli dal sonno profondo in cui il mondo sembra essere caduto. In quello stesso istante, le volte della chiesa si sono illuminate di una luce inattesa, mentre la statuina di Gesù Bambino, adagiata nella mangiatoia, veniva svelata agli occhi commossi dell’assemblea, come se la Sua nascita avvenisse proprio in quell’attimo. Una luce nuova, viva, che pareva sprigionarsi dal Bambino appena nato, rischiarando il buio e colmando i cuori di speranza. Sono poi seguite le letture dal Libro del profeta Isaia e dalle Lettere di San Paolo, fino alla solenne proclamazione del Vangelo secondo Luca, che narra la nascita di Gesù a Betlemme e l’annuncio ai pastori. Un’esperienza intensa, densa di fede e di significato, che oggi, purtroppo, sempre meno persone hanno occasione di vivere, soprattutto le nuove generazioni.

L’omelia di don Alvaro Campanelli

La celebrazione è stata presieduta dal parroco don Alvaro Campanelli, che nell’omelia ha sottolineato come il Vangelo della notte di Natale collochi la nascita di Cristo all’interno della storia universale. Considerato, poi, che il Natale è una delle feste più importanti della cristianità, ci si è interrogati su quanti, oggi, lo festeggino realmente come celebrazione della nascita di Gesù Bambino. «Per cogliere nella sua pienezza il valore della festa alla quale ci siamo preparati – ha continuato don Alvaro Campanelli – dobbiamo liberarci da atteggiamenti consumistici e materialistici, affinché il Natale diventi una preziosa occasione per accogliere il messaggio di speranza che scaturisce dal mistero della nascita di Cristo. Nella solennità del Natale celebriamo infatti l’avvenimento centrale della storia: l’Incarnazione del Verbo divino per la redenzione dell’umanità. In Gesù Bambino riconosciamo già il nostro Salvatore, contempliamo il suo dono d’amore, il mistero centrale della nostra fede».

Il valore della musica sacra

La funzione religiosa è stata impreziosita dall’animazione musicale del Coro del Crocifisso dell’Icona, diretto dal M° Emidio Giuseppetti, impegnato anche alle tastiere. Con sensibilità e intensità sono stati eseguiti canti liturgici e natalizi che hanno contribuito a creare un’atmosfera di profondo raccoglimento e autentica gioia spirituale. La musica sacra, con le sue armonie solenni, ha elevato la preghiera dell’assemblea, rendendo ancora più viva e partecipata la celebrazione della nascita di Cristo.