Ecumenismo: card. Zuppi (Cei), “liberarsi di ciò che divide e abbracciarsi è la volontà di Dio”
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(Foto Malavasi)
“Liberarsi di ciò che divide e abbracciarsi è la volontà di Dio”. Così il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, intervenendo oggi a Venezia per il 60° anniversario della reciproca abolizione delle scomuniche tra Roma e Costantinopoli. Il cardinale ha ricordato che il 7 dicembre 1965 san Paolo VI e il patriarca Atenagora firmarono l’estinzione delle scomuniche e che la Dichiarazione comune mirava a “togliere dalla memoria e nel mezzo della Chiesa le sentenze di scomunica dell’anno 1054”. Richiamando l’incontro tra Papa Leone XIV e il patriarca Bartolomeo I, Zuppi ha evidenziato che quel viaggio conferma “questo nostro incontro”. Ha poi riproposto le parole di Atenagora: “Il passato vive in noi, per questo dovevamo cancellare il brutto passato, o piuttosto permettere a Dio di cancellarlo, perché provocava l’odio in noi”. E ancora: “La revoca degli anatemi ha costituito l’atto esemplare di un nuovo approccio all’unione”. Il cardinale ha citato anche lo scambio tra Paolo VI e Atenagora, quando il patriarca disse di essere “profondamente commosso” e il Papa rispose: “Siccome questo è un vero momento di Dio, dobbiamo viverlo con tutta l’intensità”. Il cardinale ha ricordato che Paolo VI definì cattolici e ortodossi “Chiese sorelle” chiamate a “condurre a pienezza e perfezione la comunione”. Zuppi ha ribadito che “l’unità cristiana non è un lusso, ma l’ultima preghiera di nostro Signore Gesù Cristo”, invitando a camminare “con ferma determinazione sulla via del dialogo, nell’amore e nella verità”.