DIOCESI – Si sono conclusi Venerdì 28 Novembre 2025 gli Esercizi Spirituali (il secondo gruppo) iniziati Lunedì 24 Novembre e rivolti al clero delle due Diocesi del Piceno. L’appuntamento, che conclude le iniziative annuali dell’itinerario “Custodi della Vita Spirituale”, si è svolto ad Assisi, all’ombra del campanile di Santa Maria degli Angeli, presso il Centro di Spiritualità “Barbara Micarelli”, gestito dalle Suore Francescane Missionarie di Gesù Bambino.
Sette i presbiteri che hanno partecipato, accompagnati dal vescovo Gianpiero Palmieri: don Devis Bertuzzi, don Gianni Croci, Elvezio Di Matteo, padre Narcis Giorgiuculesei, don Luigino Scarponi, don Patrizio Spina e don Massimo Zorzin.
Ad animare i cinque giorni di preghiera, meditazione e riflessione, è stato don Andrea Franceschini, un presbitero della Diocesi di Senigallia, assistente unitario ACI dal 2020 e direttore dell’Ufficio di Pastorale della Famiglia dal 2023, che ha approfondito il tema “Cerco i miei fratelli”.
Abbiamo incontrato due dei partecipanti per farci raccontare la loro esperienza.
Don Elvezio Di Matteo
Per la Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto, abbiamo incontrato don Elvezio Di Matteo, il quale ha raccontato:
“Il predicatore ha condiviso con noi otto riflessioni, ognuna delle quali è iniziata ricordando un’azione compiuta da Elia nel deserto, quando, ormai stanco ed affaticato, invoca la morte, ma l’angelo del Signore lo rinfranca e gli dona la forza per continuare il cammino, fino a raggiungere il Monte Santo Di Dio. Una metafora che simboleggia tutti noi nei momenti di difficoltà.
Sono rimasto particolarmente colpito dalla meditazione durante la quale don Andrea ha spiegato le caratteristiche della fraternità e dell’amicizia. Fraternità significa appartenenza. Amicizia invece significa cercare il meglio e si manifesta in vari gradi: la piacevolezza, l’utilità e l’amicizia spirituale. Tra gli esempi che ci sono stati proposti, ho trovato particolarmente significativi il colloquio tra Gesù e Pietro, che tutti conosciamo, e quello tra San Benedetto e sua sorella Scolastica. In questo ultimo incontro, l’amore fraterno ha avuto una forza maggiore dell’osservanza della regola.
Sono stati giorni molto belli anche per la condivisione di tanti momenti: oltre alla preghiera delle Lodi e dei Vespri, alle Celebrazioni Eucaristiche e alle Adorazioni, abbiamo vissuto insieme anche la colazione, il pranzo, la cena e i momenti dopo cena, che, attraverso confidenze, riflessioni e risate, ci hanno permesso di conoscerci meglio e di fraternizzare. Con don Massimo, ad esempio, abbiamo già preso accordi per vederci prossimamente a Sant’Egidio alla Vibrata. Tra i momenti che porterò sempre nel cuore voglio menzionare la Santa Messa concelebrata sulla tomba di San Francesco e quella concelebrata nella Porziuncola: due momenti ricchi di profonda spiritualità e grandi emozioni.
Durante queste cinque giornate, come di consueto, ho pregato per i vivi e per i defunti che hanno segnato la mia vita e le comunità che ho accompagnato. In questi giorni pregherò ancora per l’Unità Pastorale delle comunità di Civitella del Tronto appartenenti alla Diocesi Truentina, che deve ancora definirsi, e per l’Unità Pastorale di Sant’Egidio alla Vibrata – Paolantonio – Faraone, che invece è già stata costituita. Per entrambe chiederò di crescere nella comunione con il Signore e tra loro”.
Don Massimo Zorzin
Per la Diocesi di Ascoli Piceno, abbiamo incontrato don Massimo Zorzin, il quale ha affermato:
“Per tutti noi che abbiamo partecipato sono stati giorni pieni di grazia: don Andrea Franceschini, infatti, ci ha fatto meditare su alcuni punti chiave del nostro Ministero sacerdotale e ci ha spinti a rivedere il nostro Ministero e quindi la nostra vocazione con gli occhi di Dio. Noi siamo chiamati non solo ad annunciare il Vangelo, ma anche e soprattutto a vivere la fraternità, fidandoci più di Dio che contando solo sulle nostre forze.
In questi cinque giorni, poi, siamo stati chiamati a riflettere sul fatto che la fede ha come primo atteggiamento la preghiera, con la quale si gusta quello sguardo di misericordia di Dio, e a comprendere che la Chiesa è il luogo della gioia, del dono, che noi riceviamo. Non bisogna pertanto puntare sulle nostre qualità, bensì considerare la nostra debolezza, nella consapevolezza – come dice San Paolo – che essa viene supportata dalla grazia di Dio.
Per me, infine, gli Esercizi Spirituali sono stati anche l’occasione per pregare per tutte le intenzioni dei fedeli delle nostre Diocesi del Piceno, in particolare per quelle comunità che in questi giorni stanno accogliendo un nuovo parroco e per i miei fratelli preti che stanno iniziando una nuova avventura in una nuova parrocchia. Tra questi ho pregato anche per me e per la comunità di Ripa Berarda, dove il Signore mi ha chiamato. Ho chiesto ed ottenuto la benedizione del vescovo Gianpiero, un gesto molto importante perché noi presbiteri siamo chiamati ad essere in comunione con lui e con il suo mandato. Torno a casa con la gioia nel cuore per aver messo nelle mani di Dio ogni mia debolezza, ogni mia fragilità, ogni mia mancanza, nella consapevolezza che la Sua grazia farà il resto”.
La proposta spirituale degli Esercizi, oltre che essere obbligatoria in base a quanto stabilito dal Codice di Diritto Canonico, è un dono, un tempo di grazia, un’occasione per ristabilire un ordine nella vita spirituale di ciascuno. Ritirarsi in disparte con Gesù, rimettersi in ascolto della Parola, vivere un tempo “altro” rispetto alla pastorale ordinaria e al Ministero, curare la preghiera, fare esperienza di una intimità maggiore con Dio attraverso la contemplazione e l’adorazione e fare tutto questo con dei fratelli con i quali condividere la bellezza della fede, significa prendersi cura della propria vita e lasciare di nuovo l’iniziativa all’opera dello Spirito Santo.



