
Mons. Stefano Rosati (vicario generale della diocesi di Parma) è stato rieletto presidente nazionale della federazione italiana dell’Unione apostolica del clero (Uac). La nomina, come pure quella del Consiglio nazionale (in attesa dell’approvazione da parte della Cei e dei singoli vescovi), è avvenuta nel corso dell’Assemblea elettiva e giubilare nazionale che si è tenuta dal 18 al 20 novembre, presso Casa La Salle (via Aurelia), rinnovando gli organismi direttivi per il prossimo triennio. Il consiglio, oltre che dal presidente, risulta composto dai tre vice presidenti (don Gian Paolo Cassano, don Giammaria Canu, don Giuseppe Di Giovanni) e dai tre consiglieri (don Sergio Turato, don Lorenzo Bruni, don Michele Camastra). Altri membri potranno essere cooptati (come per esempio i rappresentanti di vescovi e diaconi) insieme ai delegati regionali.
Mercoledì 19 i partecipanti provenienti da tutta Italia (dal Piemonte alla Sicilia) hanno partecipato all’udienza generale con il Papa, compiendo poi il pellegrinaggio giubilare a San Pietro e alle tre Fontane sulle orme di san Paolo.
L’Uac – dice mons. Rosati – è la più antica (quest’anno compie 145 anni) delle associazioni di chierici, approvate dalla Chiesa (can. 27) che si propone come associazione di ministri ordinati uniti in forza del sacramento dell’Ordine che lavorano per aiutarsi a realizzare in pienezza la vita secondo lo Spirito mediante l’esercizio della carità pastorale”.
Il titolo del programma associativo triennale è “Ministri ordinati per una Chiesa apostolica”, con l’obiettivo “di riscoprire – aggiunge mons. Rosati – ed imparare a vivere la natura testimoniale e missionaria della Chiesa e, in relazione ad essa, dei ministri ordinati”.