- L'Ancora Online - https://www.ancoraonline.it -

Minori: oltre 400 milioni di bambini nel mondo in grave povertà, senza nutrizione e servizi igienici

“Oltre 417 milioni di bambini nei paesi a basso e medio reddito vivono in condizioni di grave povertà, privati di almeno due beni essenziali come nutrizione e servizi igienici”.  E’ l’allarme lanciato oggi, Giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza, da Unicef nel nuovo Rapporto “La condizione dell’infanzia nel mondo 2025: porre fine alla povertà dei bambini – Il nostro imperativo comune”. Tra questi 417 milioni, 118 milioni subiscono tre o più privazioni e 17 milioni ne subiscono quattro o più. La povertà compromette salute, sviluppo e apprendimento, con conseguenze durature sulla vita adulta.
La deprivazione più diffusa riguarda i servizi igienici: il 65% dei bambini nei paesi a basso reddito non ha accesso a una toilette sicura. Nonostante un calo dal 51% al 41% tra il 2013 e il 2023, i progressi rallentano a causa di conflitti, crisi climatiche, debito e tagli agli aiuti allo sviluppo. Sul fronte economico, oltre il 19% dei bambini nel mondo sopravvive con meno di 3 dollari al giorno, soprattutto in Africa subsahariana e Asia meridionale. Nei paesi ad alto reddito, circa 50 milioni di bambini (23%) vivono in povertà monetaria relativa: in Francia, Svizzera e Regno Unito la povertà infantile è cresciuta di oltre il 20%. In Italia il tasso è al 23,2% nel 2023, con segnali di miglioramento ma ancora criticità.
Secondo The Lancet, i tagli agli aiuti potrebbero causare la morte di 4,5 milioni di bambini sotto i 5 anni entro il 2030 e lasciare 6 milioni fuori dalla scuola già dal prossimo anno.
L’Unicef ribadisce che porre fine alla povertà infantile è possibile: servono politiche nazionali mirate, protezione sociale, accesso universale a istruzione, sanità, acqua e nutrizione, oltre a lavoro dignitoso per le famiglie. “Troppi bambini erano già privati dei loro bisogni primari, anche prima che la crisi finanziaria globale minacciasse di peggiorare ulteriormente la situazione. Non è il momento di arretrare”, afferma Catherine Russell, direttrice generale dell’organizzazione -. Investire nei bambini significa garantire un mondo più sano e pacifico per tutti”.