- L'Ancora Online - https://www.ancoraonline.it -

Card. Zuppi: “rilanciare la collaborazione tra l’Europa e il Mediterraneo”

“In questo nostro tempo, attraversato da innumerevoli conflitti, segnato da immani sofferenze, nel quale abbiamo visto rinascere muri di divisione, in cui sperimentiamo atteggiamenti di chiusura e di esclusione spesso indirizzati verso gli ultimi, i poveri, i migranti, i carcerati”, servono “segni di rinnovata fraternità”.

Lo ha detto il card. Matteo Zuppi, aprendo i lavori dell’assemblea dei vescovi italiani, in corso ad Assisi fino al 20 novembre. “La fratellanza, sognata, attesa, ambita, richiede progetti e azioni visibili per rimettere al centro l’eguaglianza tra tutte le donne e gli uomini di oggi, per rilanciare una stagione dei diritti e di vera giustizia per ogni popolo e nazione”, l’auspicio del cardinale, secondo il quale “occorre tornare a sostenere decise e generose forme di cooperazione allo sviluppo: sviluppo reciproco, materiale e morale, a sua volta espressione di solidarietà e fraternità. È quello che, ad esempio, stiamo cercando di portare avanti, come Chiesa in Italia, in Terra Santa, a Gaza ma non solo”. “Un segnale umile, eppure forte, in questa direzione potrebbe giungere anche dal rilanciare un progetto di incontro, di collaborazione nel segno della solidarietà, tra l’Europa e il Mediterraneo, seguendo la felice intuizione del cardinale Gualtiero Bassetti”, l’omaggio del presidente della Cei: “Molto ci hanno insegnato gli incontri promossi nel 2020 a Bari e nel 2022 a Firenze – proseguiti poi a Marsiglia nel 2023 – definendo il Mediterraneo ‘mare della fraternità’”. “Accogliendo l’invito di papa Leone XIV durante l’udienza al Consiglio dei giovani del Mediterraneo (5 settembre 2025), vorremmo continuare questo percorso, dal valore emblematico, che muove da una memoria comune e si prefigge di contribuire a relazioni virtuose, all’abbraccio fra le generazioni, al dialogo tra le fedi”, ha annunciato il cardinale: “Un cammino in cui coinvolgersi come Chiesa, facendo al contempo appello a una pluralità di soggetti – città, università, organizzazioni non governative, espressioni delle tradizioni e delle culture – che abbiano a cuore, tutti insieme, la volontà di consegnare a questo nostro tempo un inequivocabile segnale di speranza. In questo senso, lo stesso Consiglio dei giovani del Mediterraneo è un esempio di quanto il dialogo e la formazione possano fare la differenza”.