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Piceno, la storia della bandana, un grande gesto di solidarietà dei ragazzi: “Mamma, mi è scoppiato il cuore di gioia!”

PROVINCIA – “Il giardino della felicità è composto da semi di gentilezza“: ho letto questa frase stamattina, mentre facevo scorrere rapidamente i post sul mio cellulare alla ricerca di una notizia interessante da commentare. Ancora non sapevo che quel pensiero, così profondo quanto vero, mi sarebbe tornato utile molto presto!

Qualche ora più tardi ricevo la chiamata di una mia amica, la quale mi aggiorna sulle condizioni della figlia che ha 12 anni ed è malata oncologica da 5. Dopo varie operazioni chirurgiche e terapie radio, chemio e sperimentali, lo scorso mese ha dovuto affrontare l’ennesimo intervento al cervello. Da pochi giorni la ragazza è tornata a quella che potremmo definire una vita ordinaria, anche se di ordinario ha ben poco.

Ed è arrivato il momento – tanto desiderato quanto temuto – del rientro a scuola. L’umore di una ragazzina che inizia a fare i conti con la propria femminilità, mentre è devastata da una malattia oncologica, non è proprio dei migliori!

I capelli non ci sono più e sulla testa si vedono i segni evidenti del taglio operato dal chirurgo: tre cicatrici che fanno più male al cuore che al corpo. Il cancro, infatti, lascia segni sul corpo, ma anche nell’anima. C’è tensione nell’aria, c’è un po’ di rabbia, ma c’è soprattutto tanta paura di sentirsi a disagio, fuori posto, diversa.

Serve un rimedio! Ecco allora una bella bandana colorata che nasconda le cicatrici, il dolore e anche la paura.

Così Venerdì scorso la giovane è tornata a scuola. Non vi dico con che animo la madre abbia atteso il ritorno della figlia. Al rientro a casa, tutta contenta, la ragazza ha detto alla mia amica: “Mamma, sai che non mi hanno chiesto nulla della bandana?! Come se non l’avessi!“. Bene! “Hai visto? Sei contenta? Tu chissà cosa pensavi?!” – ha replicato la madre, tirando un sospiro di sollievo. La pratica sembrava essersi chiusa lì, con un’intensa preghiera di ringraziamento al Signore e un po’ di pace nel cuore.

Ma la questione non era chiusa lì. Il giorno dopo la piccola grande donna è tornata nuovamente a scuola, più distesa e serena del giorno prima. Questo sarebbe stato già un bel traguardo, ma il Signore aveva in serbo per lei una bellissima sorpresa: tutti i compagni avevano in testa una bandana! “Mamma, mi è scoppiato il cuore di gioia!”: ha detto la giovane alla madre. La classe era diventata un coloratissimo arcobaleno di volti e di storie che non avevano nulla in comune, se non una grande voglia di volersi bene e di far sentire alla ragazza tutto l’affetto del mondo.

Mamma, mi veniva da piangere, perché mi hanno fatto sentire meno sola! È come se stessero combattendo insieme a me! Ora so di poter contare su di loro!”: ha detto così la figlia alla mia amica, la quale in lacrime mi ha raccontato la bellezza di quel momento. “La docente di sostegno aveva proposto agli alunni di indossare la bandana e i compagni avevano risposto tutti positivamente. Non finirò mail di ringraziarli, perché ho visto mia figlia felice, mentre mi raccontava quello che le era successo. E non è scontato essere felici, quando si ha una malattia oncologica“.

Che ragazzi meravigliosi  E che meraviglia anche i loro genitori, che ritengono di non aver fatto nulla di speciale! “Solo un piccolo atto di gentilezza”; “Solo un piccolo gesto di solidarietà”; “Solo un modo per esserle vicini nella malattia”: hanno detto questo alla mia amica.

E in effetti è così: è solo un gesto. Piccolo. Piccolissimo. Ma, come abbiamo detto all’inizio, piccoli semi di gentilezza fanno crescere giardini di felicità. E anche la nostra giovane ora, durante le lezioni, vive in un giardino rigoglioso di felicità!