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Leone XIV: no a “pigrizia intellettuale” e “atrofia spirituale”

Quando incontriamo Cristo nella nostra vita, “ci apriamo a una verità capace di cambiare la vita, di distrarci da noi stessi, di farci uscire dai ripiegamenti”.

Ne è convinto il Papa, che nell’omelia della messa con le Università pontificie, presieduta nella basilica di San Pietro, ha affermato che “chi studia si eleva, allarga i propri orizzonti e le proprie prospettive, per recuperare uno sguardo che non si fissa solo in basso, ma è capace di guardare in alto: verso Dio, verso gli altri, verso il mistero della vita”. “Questa è la grazia dello studente, del ricercatore, dello studioso”, ha commentato Leone XIV: “ricevere uno sguardo ampio, che sa andare lontano, che non semplifica le questioni, che non teme le domande, che vince la pigrizia intellettuale e, così, sconfigge anche l’atrofia spirituale”. Per il Papa, “la spiritualità ha bisogno di questo sguardo a cui lo studio della teologia, della filosofia e delle altre discipline contribuiscono in modo speciale”.