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San Benedetto, concluso il Convegno nazionale dell’Apostolato del Mare, Vescovo Palmieri: “Guardiamo alla bellezza del Vangelo”

DIOCESI – La diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto ha ospitato il 17 e 18 ottobre 2025 il Convegno annuale dell’Apostolato del Mare, dedicato al tema «Pellegrini di speranza in mare». L’iniziativa ha offerto un’occasione di confronto sul ruolo pastorale delle diocesi nei confronti della gente di mare e sulla speranza che anima i porti e le comunità marittime italiane.

Il primo giorno, all’Hotel Progresso, si è svolta la tavola rotonda “Cosa può sperare la gente di mare?”, introdotta dai saluti del sindaco Antonio Spazzafumo, del vescovo promotore dell’Apostolato del Mare mons. Gianrico Ruzza e del comandante della Capitaneria di Porto Giuseppe Quattrocchi.
Moderati da padre Vincenzo Tomaiuoli, si sono alternati interventi su temi cruciali: Paola Cervetto (ITF Genova) ha parlato del necessario ricambio generazionale, Francesco Petta (esperto di politiche della pesca) ha affrontato la questione della sicurezza sul lavoro, Eleonora De Sabata (MedSharks) ha richiamato l’impegno dei marittimi nella cura del creato, mentre padre Aldo Skoda ha riflettuto sull’Apostolato del Mare come generatore di speranza.

La giornata si è conclusa con la Santa Messa, celebrata nella Chiesa di Sant’Antonio di Padova e presieduta dal vescovo di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto e Ascoli Piceno, mons. Gianpiero Palmieri. Nell’omelia, il presule ha richiamato l’essenza del messaggio evangelico: «Gesù combatte l’atteggiamento dei farisei. Il fariseo prega elencando i suoi meriti e di come abbia assolto ai precetti, autocompiacendosi. Il pubblicano tiene gli occhi bassi e chiede perdono. Non si può essere fiscali nelle piccole cose, dimenticando quelle importanti, come la Misericordia e l’Amore!»

Mons. Palmieri ha quindi esortato i fedeli a riscoprire la forza della Grazia e dello Spirito Santo come autentica via di conversione: «San Paolo ci ricorda che siamo convertiti dall’effusione della Grazia, non dall’osservanza. Guardiamo alla bellezza del Vangelo, della Misericordia, del dono di Dio nella nostra vita. Il “lievito dei farisei” si insinua sempre: alla fine, puntiamo sul nostro protagonismo, ma attenzione! Questo lievito è vera ipocrisia. Vivete invece nel Vangelo del Perdono. Gesù ci dice: Non abbiate paura! Agli occhi di Dio noi valiamo molto. Annunciamo un Vangelo luminoso, ricordando che l’opposto del fariseo è l’umiltà del pubblicano».

La celebrazione è stata concelebrata da mons. Gianrico Ruzza, don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio Apostolato del Mare della CEI, e don Giuseppe Giudici, direttore dell’Ufficio Pastorale dell’Apostolato del Mare della diocesi, insieme ai religiosi della comunità di Sant’Antonio. La Messa si è conclusa in un clima di profonda fraternità e fiduciosa speranza, riflettendo lo spirito stesso del convegno.

Il sabato, i lavori sono proseguiti con una Lectio del biblista don Carmelo Russo e con la riflessione dello storico Simone Varisco, autore del volume “I marinai non bussano mai invano”, dedicato alla storia dell’Apostolato del Mare in Italia. Un momento interattivo, “Dalla storia al domani: prove di immaginazione”, ha invitato i partecipanti a progettare nuove prospettive pastorali.
Le conclusioni sono state affidate a don Bruno Bignami, che ha tracciato le sfide future e rinnovato l’appello alla speranza per chi vive e lavora sul mare.