DIOCESI – “Abbiamo vissuto un trittico di festeggiamenti in onore di San Francesco, caratterizzato da un fatto straordinario, ovvero la presenza di tutta la famiglia francescana: i Frati Conventuali, i Frati Minori, i Frati Cappuccini e le Suore Clarisse. Questi tre giorni intensi ci hanno permesso di entrare nella spiritualità di Francesco. Una spiritualità calda, una spiritualità forte, che ci permette di poter arrivare a Gesù, di attingere alla pienezza di Spirito Santo contenuto nel Vangelo, che Francesco ci invita a vivere radicalmente. Non è un caso che l’affresco di Francesco, rinvenuto durante gli ultimi lavori di restauro della cripta nella cattedrale, presenti una peculiarità straordinaria, che all’inizio ci è sembrata una stranezza, ma poi ne abbiamo intuito il significato: il nostro Santo nella mano destra tiene il Vangelo, mentre con la sinistra benedice. Ci siamo chiesti come mai avesse queste mani incrociate rispetto alla norma e padre Giancarlo Corsini ha avuto un’illuminazione: “Ma certo! Francesco è il somigliantissimo, che fa da specchio al Signore!“. È proprio così! Anche le stimmate nascono da una Luce che dal crocifisso trafigge la mano di Francesco. Tutto il corpo del nostro Santo è segnato, come a specchio, dal crocifisso. Francesco, infatti, è il somigliantissimo, che fa da specchio a Gesù. Ringrazio allora tutti voi, per questi giorni pieni di Francesco, pieni di Vangelo“.
È con queste parole che mons. Gianpiero Palmieri, vescovo delle Diocesi del Piceno, ha concluso ieri, 5 Ottobre 2025, presso la chiesa di San Francesco in Ascoli Piceno, le tre giornate interdiocesane dedicate al poverello d’Assisi, proclamato patrono d’Italia nel 1939.
Oltre alle iniziative di Venerdì 3 Ottobre (https://www.ancoraonline.it/2025/10/04/foto-san-benedetto-transito-di-san-francesco-dassisi-vescovo-palmieri-francesco-si-e-consegnato-al-padre-e-il-suo-corpo-luminoso-attraversa-i-secoli/) e di Sabato 4 Ottobre (https://www.ancoraonline.it/2025/10/06/san-benedetto-san-francesco-vescovo-palmieri/), la giornata di ieri è stata caratterizzata da cinque momenti significativi.
Visita dei luoghi francescani
Il pomeriggio si è aperto con la visita dei luoghi francescani presenti nella città di Ascoli Piceno, guidata dai frati dei tre Ordini della famiglia francescana. Padre Danilo Marinelli, guardiano del convento di San Francesco in Ascoli, afferma: “C’è stata una buona partecipazione non solo da parte dei fedeli, ma anche di molti appassionati d’arte e di cultura. Insieme abbiamo avuto modo di ammirare numerose e preziose opere d’arte: l’affresco di San Francesco da poco rinvenuto nella cripta della cattedrale di Santa Maria Madre di Dio e Sant’Emidio; l’affresco più antico d’Italia nella chiesa di San Gregorio Magno, raffigurante la predica del poverello d’Assisi agli uccelli; le reliquie della Santa Croce, esposte nella chiesa di San Francesco, donate da papa Nicolò IV alla città e ai conventi del Piceno. Abbiamo inoltre visitato la chiesa di San Serafino da Montegranaro, dove è custodito il corpo del santo, la grotta del Beato Corrado e il rudere dell’eremo di San Lorenzo, in Colle San Marco, che fu il primo insediamento dei frati qui a d’Ascoli”.
Preghiera interreligiosa per la pace
Il pomeriggio è proseguito con un momento di preghiera interreligiosa avvenuto presso il chiostro della chiesa di San Francesco, dove si sono riuniti bambini, giovani e adulti di diverse fedi.
L’incontro, che ha registrato anche la partecipazione del primo cittadino Marco Fioravanti e del vicesindaco Massimiliano Brugni per un saluto, è stato condotto da Nazzareno Quinzi, referente delle comunità religiose presso la Prefettura di Ascoli Piceno e fondatore dell’Università per la Pace presso la Regione Marche.
Presenti i rappresentanti di quattro diverse fedi: mons. Gianpiero Palmieri, vescovo cattolico delle Diocesi del Piceno e vicepresidente della CEI; l’imam Mustapha Batzami, guida spirituale della prima comunità musulmana d’Abruzzo e del Centro di cultura islamica di Teramo; Sonia Bali, referente dell’induismo per Marche ed Abruzzo; Simion Nicolae, rappresentante della Chiesa ortodossa.
In tutte le preghiere si è parlato di fratellanza, giustizia e misericordia, elementi essenziali per costruire un futuro di pace. L’incontro non poteva che concludersi con la preghiera della pace di San Francesco d’Assisi.
Tavola rotonda su Guglielmo da Lisciano e il Beato Pacifico Re dei Versi
A seguire i convenuti, a causa delle temperature piuttosto rigide, si sono radunati all’interno della chiesa di San Francesco per la tavola rotonda prevista su Guglielmo da Lisciano e il Beato Pacifico Re dei versi. Il dibattito, moderato da padre Lorenzo Turchi, ha registrato la partecipazione di illustri ospiti: mons. Felice Accrocca, arcivescovo metropolita di Benevento e massimo esperto di francescanesimo; padre Alessandro Brustenghi, Maestro di Organo, Composizione e Canto, primo religioso ad aver sottoscritto un contratto discografico con una grande etichetta; padre Ferdinando Campana, già ministro provinciale dei Frati Minori delle Marche, conduttore per Radio Maria, appassionato di storia francescana, che ha curato diverse pubblicazioni; Donatella Ferretti, docente di Storia e Filosofia presso il Liceo Classico Trebbiani e di Pedagogia presso l’Università Politecnica delle Marche, oltre che presidente dell’associazione “Civiltà Picena”.
Durante l’incontro gli illustri relatori hanno esplorato, da prospettive diverse, la possibilità che il Guglielmo Divini da Lisciano, conosciuto come giovane trovatore che le fonti lo indicano come uno dei più importanti poeti del volgare del suo tempo tanto da essere appellato “Re dei Versi”, possa essere fra Pacifico, uno dei primi compagni di San Francesco d’Assisi, noto per aver contribuito alla composizione del “Cantico delle Creature“. Numeroso il pubblico presente, che ha ascoltato con attenzione e partecipazione le riflessioni dei relatori, i quali hanno concordemente concluso che, pur non essendoci fonti dirette che lo testimoniano, tutti i dati conducono in quella direzione. Probabilmente non ne avremo mai potremo averne la certezza, ma ci sono ottime possibilità che le due figure coincidano.
Cena dei popoli
Alle ore 20.00, nel chiostro della chiesa di San Francesco, si è tenuta la cena dei popoli, che ha registrato la partecipazione ancora una volta di persone di diverse fedi. Oltre all’allegria dei coloratissimi abiti, al gusto dei vari piatti tipici di ciascuna etnia presente e alla gioia dei canti intonati e dei balli eseguiti, l’iniziativa ha trasmesso un messaggio di speranza e unità, dimostrando la forza trasformatrice del dialogo. Un esempio concreto e significativo di come, attraverso l’incontro e il confronto, si possano gettare le basi per un mondo più unito e pacifico, dove il rispetto e la cooperazione tra le diverse fedi sono visti non solo come un dovere morale e una condizione necessaria per il futuro, ma anche come un piacere: il piacere di costruire qualcosa sulla base dei valori comuni e di condividere esperienze di gioia e comunione.
Concerto francescano
La serata si è conclusa nella chiesa di San Francesco, dove padre Ferdinando Campana, già ministro provinciale dei Frati Minori delle Marche, ha introdotto il concerto dell’ensemble “La Compagnia delle Laudi”, che ha intonato 10 canti francescani, antichi e moderni, accompagnandoli con la musica eseguita con strumenti medievali. Il coro, composto da 16 elementi, è stato diretto da padre Lorenzo Del Bene.
Foto di Mariangela Baiocchi, Maria Antonietta Cesari, Carletta Di Blasio ed Egea Latini

















































