GROTTAMMARE – “Nella Creazione Dio mette ordine nel caos, nell’abisso primordiale dove ci sono le acque. L’acqua è origine della vita ma anche morte, abisso. Nella Bibbia c’è lo Spirito di Dio che aleggia sulle acque. Nell’Esodo l’acqua del mare si apre per far passare e liberare dalla schiavitù gli Israeliti dall’Egitto. La simbologia è quella della morte per rinascere, del passaggio attraverso, come liberazione.”
Queste le parole del Vescovo delle Diocesi Picene, Gianpiero Palmieri, intervenuto venerdì 3 ottobre al Forum “Sorella Acqua”, presso la sala Kursaal di Grottammare.
“Nel Nuovo Testamento – ha continuato il Vescovo – l’acqua mista a sangue che scaturisce dal costato ferito di Gesù in Croce è salvifica, perché l’Acqua dello Spirito simboleggia la Resurrezione. Si tratta dell’Acqua del Battesimo, che ci porta dalla morte alla vita. Dobbiamo chiederci se dentro di noi abbiamo un gorgo che ingoia tutto oppure una sorgente di acqua limpida e fresca, un’acqua di rigenerazione.”
Accanto al Vescovo Gianpiero era presente Padre Giancarlo Corsini, Rettore della Basilica di Santa Croce a Firenze. A moderare l’incontro, la caporedattrice de L’Ancora, Carletta Di Blasio.
Un evento promosso da Legambiente e dal Comune
L’incontro, promosso da Maurizio Capponi, project manager, è stato organizzato da Legambiente Marche, da Legambiente “Civico Verde Grottammare” e dal Comune di Grottammare, con il patrocinio della Provincia di Ascoli Piceno, del Consorzio Idrico Piceno “CIIP” e della Fondazione Carisap.
“Vi parlo del Cantico delle Creature – ha detto Padre Corsini –. Sottolineo gli aggettivi attribuiti da San Francesco all’acqua: Utile, Umile, Preziosa, Casta. Utile perché senza acqua si muore; Umile perché l’acqua scende dalla montagna e il suo ciclo è in discesa, verso il basso… Con l’acqua Gesù lava i piedi e San Francesco aveva un profondo rispetto per l’acqua. Preziosa lo vediamo quanto lo sia: in molti Paesi non c’è. Il deserto è tale perché non c’è l’acqua. Casta perché pura, e tale dobbiamo mantenerla, senza inquinarla. L’acqua ci educa alla cultura della modestia, della semplicità e della sobrietà.”
Bambini protagonisti e mostre sull’acqua
La mattinata è stata rallegrata dai bambini dell’Istituto Comprensivo “Giacomo Leopardi” di Grottammare, con il Laboratorio Creativo “L’Acqua creativa”, promosso dalla presidente del Circolo Legambiente Antonella Romoli Venturi.
La stessa, già promotrice di molte iniziative culturali ed educative al Paese Alto, ha introdotto i lavori insieme al presidente di Legambiente Marche Marco Ciarulli e a Maurizio Capponi.
Capponi ha invitato a visitare le due mostre allestite: una sul 70º anniversario dell’Acquedotto di Pescara del Tronto e l’altra, “World Water Day Photo Contest 2025”, con immagini provenienti da Paesi in cui l’acqua è scarsa o difficilmente reperibile.
È intervenuto l’assessore alla Protezione Civile e alla Sicurezza del Comune di Grottammare, Bruno Talamonti, che ha sottolineato: “Le nuove generazioni, come abbiamo visto stamattina, sanno come non sprecare l’acqua; sono molto sensibili sull’argomento.”
Dalla storia all’attualità: l’acqua come bene comune
“L’acqua è comune a tutte le culture, perciò unisce tutti i popoli” – ha dichiarato Antonio Riccio, consigliere provinciale di Ascoli Piceno.
Marco Perosa, presidente della CIIP, ha aggiunto: “L’acqua è una risorsa preziosa, ma erroneamente data per scontata; va invece tutelata e protetta.”
Marco Ciarulli, presidente di Legambiente Marche, ha precisato: “I cambiamenti climatici sono una realtà. L’acqua va fruita nel migliore dei modi, favorendo l’unità dei popoli e la Pace.”
Interessante l’excursus storico della professoressa Olimpia Gobbi, che ha illustrato la concezione dell’acqua nella società preindustriale: “I Romani avevano in grande considerazione l’acqua – ha spiegato –: la costruzione di acquedotti e la realizzazione di fontane pubbliche lo dimostrano. Tale concezione è perdurata nel Medioevo, come segno di alta civiltà direttamente proporzionale all’utilizzo e all’abbondanza di acqua per usi quotidiani.”
La storica ha ricordato che, fin dall’antichità, le fonti venivano censite e regolamentate negli statuti comunali con obblighi e divieti. “Fino al ’700 – ha aggiunto – gli agronomi sostenevano che le colline non potessero essere lasciate nude, ma necessitassero di una vestizione arborea per frenare o contenere le esondazioni. Oggi invece le nostre colline sono nude e c’è meno controllo delle acque, meno cura da parte delle comunità.”
L’acqua tra arte, educazione e partecipazione
La direttrice di Legambiente Marche, Marzia Mattioli, ha introdotto l’intervento da remoto di Stefania Di Vito, dell’Ufficio Scientifico di Legambiente Nazionale, che ha illustrato le attività come “Goletta Verde”, impegnata nell’analisi delle acque di mari, fiumi e laghi.
La professoressa Paola Ballesi, docente di Estetica, ha invece condotto i presenti in un “viaggio artistico” attraverso i secoli, spiegando come l’acqua – elemento marino o fluviale – sia stata rappresentata nei dipinti e negli affreschi fino all’arte moderna, dove spesso appare in video installazioni.
Esperienze e testimonianze
Il tavolo di confronto ha visto la partecipazione di Massimo Bastiani, coordinatore dei “Contratti di Fiume”, e di Carlo Barchetti Doria, docente Unicam.
Bastiani ha esortato le comunità a riacquisire il senso di tutela dei corsi d’acqua, ricordando come un tempo le donne fossero profondamente legate all’acqua: “Lavavano i panni al fiume, portavano giare sul capo, fungendo in un certo modo da acquedotti viventi.”
Barchetti Doria ha invece ricordato la manutenzione delle risorse idriche da parte degli anziani e ha denunciato come oggi la comunità si interessi al problema solo in occasione di disastri come esondazioni o allagamenti.
Ha inoltre menzionato zone riqualificate come “Lu Vurg”, pozze d’acqua naturali dove si bagnava la canapa, oggi valorizzate e capaci di connettere le persone.
A causa dello sciopero dei trasporti per Gaza, è intervenuto solo da remoto Omar D’Incecco, della Fondazione Marevivo, che ha raccontato i progetti educativi portati avanti nelle scuole per diffondere l’amore e il rispetto del mare.
Conclusioni: una riflessione sulla parsimonia del bene comune
È giunto poi il sindaco di Grottammare, Alessandro Rocchi, reduce da due giorni di lavoro a Roma, che ha lodato il Forum, sottolineando l’importanza di sensibilizzare le nuove generazioni al rispetto dell’acqua.
Il sindaco ha annunciato anche la prossima visita di una pacifista israeliana impegnata nella difesa dei diritti dei palestinesi.
A chiudere la prima giornata del Forum è stato Sandro Polci, Senior Partner di Cresme Consulting, che ha ricordato la parsimonia degli uomini di un tempo, soprattutto del mondo rurale, riguardo all’acqua e alla sua preziosità ed esauribilità.
“Oggi – ha concluso – abbiamo perso il concetto di parsimonia del bene comune.”
















