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Leone XIV: no alla “globalizzazione dell’impotenza”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Riunire le voci dei leader in una varietà di discipline al fine di rispondere alle sfide urgenti attuali che derivano dall’aumento del numero di persone, ora stimato in oltre 100 milioni, colpite dalla migrazione e dallo sfollamento”. È questa la missione affidata dal Papa ai partecipanti all’incontro “Refugees & Migrants in Our Common Home”, ricevuti oggi in udienza. “Prego affinché i vostri sforzi possano generare nuove idee e approcci in questo senso, cercando sempre di mettere la dignità di ogni persona umana al centro di qualsiasi soluzione”, l’auspicio di Leone XIV, che nel suo discorso in inglese ha proposto ai presenti due temi da integrare nei loro piani di azione: ”riconciliazione e speranza”. ”Uno degli ostacoli che spesso si presentano quando si affrontano difficoltà di tale grandezza è un atteggiamento di indifferenza sia da parte delle istituzioni che degli individui”, il grido d’allarme del Pontefice, che ha stigmatizzato quella che Papa Francesco chiamava “globalizzazione dell’indifferenza”, cioè l’atteggiamento per cui “ci abituiamo alle sofferenze degli altri senza cercare di alleviarle”. “Questo può portare a ciò che ho precedentemente definito una globalizzazione dell’impotenza – il monito di Papa Leone – in cui rischiamo di diventare immobili, silenziosi e tristi, pensando che nulla possa essere fatto di fronte alla sofferenza innocente”.