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Leone XIV: a Civiltà cattolica, “il buon giornalismo non aderisce ad altro schieramento se non a quello del Vangelo”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Cogliere lo sguardo di Cristo sul mondo, coltivarlo, comunicarlo, testimoniarlo”. Questa, in sintesi, la “missione” della rivista dei Gesuiti, “La civiltà cattolica”.

Lo ha raccomandato il Papa, al termine dell’udienza concessa ai membri del Collegio degli scrittori in occasione del 175° anniversario di fondazione. “Essere messaggeri di speranza”, ha spiegato Leone XIV, significa “opporsi
all’indifferentismo di chi rimane insensibile agli altri e al loro legittimo bisogno di futuro, come pure di vincere la delusione di chi non crede più nella possibilità di intraprendere nuove vie, ma soprattutto di ricordare e annunciare che per noi la speranza ultima è Cristo, nostra via In Lui e con Lui, sul nostro cammino non ci sono più vicoli ciechi, né realtà che, per quanto dure e complicate, possano fermarci e impedirci di amare con fiducia Dio e i fratelli”. Poi la citazione di Benedetto XVI: al di là di successi e fallimenti, io so che “la mia vita personale e la storia nel suo insieme sono custodite nel potere indistruttibile dell’Amore, e perciò trovo ancora e sempre il coraggio di operare e di proseguire”. “È un messaggio importante questo, specialmente in un mondo sempre più ripiegato su sé stesso”, ha commentato il Pontefice, facendo sua la definizione che Papa Francesco ha dato del “buon giornalismo”: quello che “non aderisce ad altro schieramento se non a quello del Vangelo, ascoltando tutte le voci e incarnando quella docile mitezza che fa bene al cuore”. Per Bergoglio e Prevost, infatti, “una rivista è davvero cattolica solo se possiede lo sguardo di Cristo sul mondo, e se lo trasmette e lo testimonia”.