ARQUATA DEL TRONTO – Seppur con grande dispiacere, la comunità di Arquata del Tronto ha saluto il parroco don Emmanuel Chemo che è tornato in Africa.
Alla Messa di ringraziamento, che è stata celebrata Domenica 21 Settembre 2025, alle ore 18:30, presso la chiesa di Borgo 1, ha partecipato anche il primo cittadino Michele Franchi.
Una sfida e una gioia grande!
Durante l’omelia, don Emmanuel ha ricordato, in maniera scherzosa, il suo primo incontro con la comunità: “Carissimi, ricordo ancora la prima esperienza qui: era il 9 Maggio 2021 ed era sera. Appena sono arrivato, ho sentito qualcuno che diceva: ‘Sembra che ci sia un ladro!’. Da quella sera, da quando sono stato nominato vostro parroco, sono passati quasi 5 anni. È stata una sfida e anche una gioia grande! È stata l’opportunità, per me, di imparare ad ascoltare, festeggiare e guidare. Ora, però, carissimi, cari fratelli e sorelle, è giunta l’ora di partire”.
Uniti come in una famiglia!
Il parroco ha poi ringraziato tutti i fedeli per i momenti vissuti insieme e per la ricchezza che l’incontro con loro ha portato nella sua vita: “Vi ringrazio, carissimi, dal profondo del mio cuore, per questi anni che abbiamo trascorso insieme. Ho imparato tante cose da voi. Mi avete accolto con le mie debolezze, con i miei fallimenti e, nonostante non parlassi bene la vostra lingua, mi avete comunque accolto e dato ascolto. Grazie! Mi avete arricchito in diversi modi: la vostra cultura, le varie feste, le tradizioni, le processioni. Porto ognuno di voi con me nel mio cuore. Porto con me i bei ricordi di questa zona di Arquata di Tronto che in silenzio mi ha accolto, educato ed arricchito. Se per caso, involontariamente, in uno dei nostri incontri, a causa della fragilità umana ho ferito qualcuno di voi con le parole o le azioni, mi dispiace molto e vi chiedo perdono. Mi mancherete tutti! Vi lascio con le lacrime agli occhi, ma con l’amore nel mio cuore. Pregate per me, come io prego per voi. Non ho niente da darvi. Voi mi avete dato tutto: i regali, la vostra presenza, l’incoraggiamento ogni giorno e la partecipazione alla Santa Messa. Come una famiglia: così abbiamo vissuto! Sono molto contento di essere stato con voi in questi 5 anni. Ora, però, è giunto l’ora di partire per un’altra missione!”.
Un figlio di Arquata!
Don Chemo ha poi esteso i suoi ringraziamenti anche al vescovo Gianpiero Palmieri e alle Suore della Santissima Vergine Immacolata di Lourdes, in particolare a Suor Gennarina Tartaglione: “Ringrazio anche sua Eccellenza, il Vescovo Gianpiero, per avermi dato tutto per sentirmi un Arquatano. Ecco, un figlio di Arquata: è questo che io sono! Grazie Eccellenza! E grazie anche a Suor Gennarina, perché, quando sono arrivato, è lei che mi ha insegnato come funzionano le cose qui: la liturgia, le feste, il rosario, persino il posto in cui riporre o sistemare gli oggetti! Grazie davvero a tutte le Suore, perché mi hanno aiutato tanto a programmare le Messe, a pregare insieme, a condividere questa missione difficile con voi. Loro mi hanno dato una mano grande! E grazie ancora a tutti voi! Non ho altro da dire, se non che vi amo tutti! Spero che ci rivedremo presto, ma non in Cielo, bensì prima, qui ad Arquata del Tronto! Dio vi benedica ora e sempre!”.
Il saluto della comunità
Al termine della Celebrazione Eucaristica, la collaboratrice parrocchiale Agostina Petrucci, già maestra della Scuola Primaria e catechista della comunità di Borgo 1, a nome di tutti i fedeli arquatani, ha ringraziato don Emmanuel con queste parole: “La tua presenza tra noi in questi anni è stato un dono tangibile dell’amore di Dio. Sono tanti i ricordi, ma più di ogni altra cosa serberemo memoria della tua determinazione nell’annuncio della Parola durante le omelie e dell’autorevolezza con cui esprimi gli insegnamenti evangelici, che sono stimoli per come vivere il Vangelo ed incontrare Gesù nell’ascolto della Parola e nella preghiera personale e comunitaria. Il chiamare ognuno di noi per nome è un gesto che mostra il tuo interesse per la nostra vita e la nostra storia e cattura la nostra attenzione, ci scuote e ci incoraggia a cambiare il nostro modo di vivere la fede.
Certo, durante le tue omelie non ci si annoia mai, perché ci fai sentire partecipi, anche se a volte un po’ imbarazzati nel cercare le risposte giuste alle tue domande! Hai voluto scuoterci, farci capire che è bello essere una comunità viva e unita. Ora cercheremo di interrogarci sulle parole del Vangelo, sulla vita, sulla nostra parrocchia e cercheremo di rafforzare la nostra fede, come tu ci hai indicato.
Tutti ti siamo vicini e pregheremo il Signore per te, affinché ti doni la forza, il coraggio e la gioia per affrontare questa nuova e delicata missione: la formazione di nuovi sacerdoti, una cosa di cui la Chiesa ha tanto bisogno. Maria Immacolata non mancherà di farti sentire la sua materna protezione. Grazie da parte di tutta la comunità di Arquata!”.
Anche il sindaco Michele Franchi, a nome dell’Amministrazione Comunale e di tutti gli Arquatani, ha ringraziato il parroco uscente per quanto vissuto e realizzato nel piccolo borgo marchigiano: “Oltre ai bei regali che come comunità parrocchiali abbiamo donato a don Emmanuel in segno di gratitudine, anche a nome dell’Amministrazione Comunale abbiamo voluto omaggiarlo con un piccolo dono: una ceramica su cui è dipinto uno scorcio di Arquata del Tronto. Ci auguriamo che, in questo modo, non dimentichi una terra amica che lo ha accolto con affetto e che lo accoglierà a braccia aperte anche in futuro, ogni volta che vorrà venire a trovarci! La presenza di don Emmanuel è stata molto significativa per il nostro territorio così duramente segnato dal sisma del 2016. Per noi è infatti molto importante continuare a tenerci per mano ed essere guidati da una figura che metta al centro della sua missione pastorale la nostra crescita spirituale. Non abbiamo bisogno di ricostruire solo le nostre case, ma anche le nostre anime. Attendiamo quindi con trepidazione la nomina del nuovo parroco, a cui daremo la stessa accoglienza che abbiamo riservato a don Emmanuel, facendo in modo che si senta subito uno di famiglia!”.






