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Indagine sui giovani del Piceno: le dichiarazioni di Don Giuseppe Bianchini e della prof.ssa Giuseppina Mozzoni

DIOCESI – Si sta posando, proprio in questi giorni di Settembre 2025, una lente di ingrandimento sulla realtà giovanile delle Diocesi del Piceno, attraverso un’indagine, rivolta agli studenti delle Scuole Superiori presenti sul territorio e tesa a scoprire il loro mondo interiore e la loro esperienza scolastica.

Alla luce, infatti, di alcuni episodi di violenza, che hanno scosso la comunità scolastica locale nei mesi scorsi, e sollecitati dalla lettera dell’arcivescovo Gianpiero Palmieri agli studenti e agli altri attori del mondo della Scuola, gli Uffici di Pastorale Giovanile delle due Diocesi, in collaborazione con gli Uffici di Pastorale della Scuola e del Servizio per l’Insegnamento della Religione Cattolica (IRC), hanno pensato di avviare una ricerca rivolta agli adolescenti dai 14 ai 19 anni che frequentano gli Istituti Superiori del Piceno.

I dati raccolti andranno direttamente all’Istituto Giuseppe Toniolo dell’Università Cattolica a Milano e saranno elaborati da un’equipe di professionisti guidati da Paola Bignardi, pedagogista e pubblicista, già presidente nazionale dell’Azione Cattolica Italiana e già coordinatrice dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo. Ad affiancare l’equipe di Bignardi ci saranno anche due docenti di Religione: don Matteo Calvaresi, direttore dell’Ufficio diocesano di Pastorale Giovanile per la Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto e docente di Religione presso il Liceo Scientifico Rosetti, e John Libbi, direttore dell’Ufficio diocesano di Pastorale della Scuola per la Diocesi di Ascoli Piceno e docente di Religione presso il Liceo Artistico Licini.

Don Giuseppe Bianchini, direttore degli Uffici regionali marchigiani di Pastorale della Scuola, dell’Università e del Servizio (IRC) e direttore dell’Ufficio IRC per la Diocesi di Ascoli Piceno, dichiara: “Per quanto riguarda la nostra Diocesi, le Scuole Superiori che verranno coinvolte sono tutte quelle presenti sul territorio della città di Ascoli Piceno, sia i Licei sia gli Istituti Tecnici e Professionali. Gli studenti a cui ci rivolgeremo, quindi, saranno circa 5000, una fetta ampia di gioventù locale; pertanto gli esiti dell’indagine potrebbero essere potenzialmente molto significativi e rappresentativi. Tutto dipende dalla risposta che ci sarà. Gli insegnanti di Religione, infatti, potranno solo promuovere, al di fuori dell’ambito scolastico, la partecipazione alla ricerca, che avverrà tramite la somministrazione, sempre in orario extrascolastico, di alcune domande attraverso un form di Google. Ogni studente, nella piena libertà, potrà decidere se partecipare o meno all’indagine”.

La stessa precisazione viene fatta anche dalla prof.ssa Giuseppina Mozzoni, direttrice dell’Ufficio IRC per la Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto: “Anche noi docenti della Diocesi Truentina stiamo facendo lo stesso. Abbiamo già iniziato a distribuire i link in orario pomeridiano, quindi al di fuori dell’ambito scolastico, a tutti gli studenti dei nove Istituti Superiori che ricadono sul territorio diocesano, ma che sono distribuiti in località diverse: 5 a San Benedetto del Tronto, 2 a Grottammare, 1 a Cupra Marittima, 1 a Montalto delle Marche e 1 a Sant’Egidio alla Vibrata, in Abruzzo. L’inchiesta è indubbiamente positiva, prima di tutto perché riguarda una fetta della società che necessita attenzione, poi perché coinvolge potenzialmente numerosi studenti e quindi i risultati della ricerca potrebbero essere molto indicativi. Ci dispiace solo che, quando è stata pensata, ancora non era in vigore l’attuale normativa che vieta l’uso dei cellulari in classe, quindi ora abbiamo delle difficoltà di operative. Nel rispetto della nuova legge, infatti, non potremo monitorare in classe l’adesione o meno all’indagine da parte degli studenti, i quali dovranno rispondere, se lo vorranno, in orario extrascolastico”.

Il questionario sarà anonimo. Le domande verteranno su vari argomenti. Oltre a quelle di tipo anagrafico, come l’anno di nascita o la provincia di residenza, ci saranno domande volte a scoprire come i nostri giovani vivano i loro sentimenti e le loro emozioni, in che maniera esprimano un bisogno o un desiderio, cosa li renda felici e come si muovano per raggiungere la felicità, se abbiano mai vissuto direttamente o indirettamente esperienze di bullismo e quali sensazioni abbiano provocato in loro.

“Questo progetto è molto importante – spiega il prof. don Giuseppe Bianchini, che è anche docente di Religione presso l’Istituto Tecnico Mazzocchi Umberto I in Ascoli Piceno –, perché rappresenta un mettersi in ascolto degli adolescenti per evitare di produrre risposte che non siano adatte o risolutive alle loro istanze. Quando si tratta di giovani, alcuni gridano al disastro, altri invece non se ne preoccupano affatto. Da educatore quale sono, posso dire prima di tutto che a volte i giovani ci stupiscono e soprattutto che, quando parliamo di loro, non siamo di fronte ad un problema, ma ad una domanda. È questa la chiave per entrare nel loro cuore e capire il loro mondo. Questa ricerca è dunque un tentativo di alto respiro scientifico, necessario per renderci conto di quale sia davvero la domanda che urge nei ragazzi che incontriamo a scuola. Una domanda che alcune volte non intercettiamo, perché la Scuola ha schemi di funzionamento che potrebbero non favorire tale attenzione. Tuttavia, seppur con tutti i limiti burocratici ed operativi, la Scuola resta un luogo di incontro vivo e anche concreto, di immediata fruizione, oltre che l’unico spazio che consente di rivolgersi all’intera fascia di studenti. Alla base della ricerca e come suo presupposto ci sono la radicata presenza degli insegnanti di Religione in tutte le classi e anche la stimabile capacità di relazione che la maggior parte di essi ha stabilito con gli studenti, anche quelli che non si avvalgono dell’insegnamento della Religione Cattolica”.

La prof.ssa Giuseppina Mozzoni, che è anche docente di Religione presso il Liceo di Scienze Umane  ed il Liceo Scientifico – opzione Scienze Applicate Fazzini – Mercantini in Ripatransone, afferma: “Nonostante le difficoltà di somministrazione del test in orario extrascolastico, siamo molto felici di prendere parte a questo progetto, che riteniamo un importante tentativo di lettura del mondo giovanile. In seguito all’elaborazione dei dati emergenti dall’indagine in corso, scopriremo i desideri più profondi dei nostri giovani, così come le loro paure. Considerata l’importanza dell’inchiesta, la collaborazione da parte dei docenti di Religione sarà grande e costante. Ci auguriamo che gli studenti decidano di partecipare numerosi, così da restituirci, una volta concluso lo studio, uno spaccato rappresentativo dei giovani della nostra società, utile per pianificare strategie di intervento là dove sarà necessario“.

In ogni caso – concordano e concludono entrambi i direttori Bianchini e Mozzoniil problema non è la crisi degli adolescenti, ma quella degli adulti: “L’adolescente, per sua natura, è un provocatore. Tocca all’adulto avere e dare certezze, per non soccombere alla provocazione dell’adolescente. L’adolescenza è un paradosso vivente, è quel tratto di vita in cui si cerca la propria identità e si inizia a dubitare di tutto, di se stessi, degli altri, del mondo. Questo non è una sorpresa: è la norma da sempre! Il fatto veramente nuovo è la crisi degli adulti. Non sappiamo se noi come Chiesa potremo colmare certe mancanze, in quanto alcuni o forse molti di noi fanno parte di quel mondo di adulti che è in crisi. Sicuramente, però, potremo almeno rendere evidente le conseguenze di quella crisi e cercare di mettere in campo tempo, spazi, persone ed iniziative per contrastarla“.

L’augurio, dunque, è che ci sia una bella risposta da parte dei giovani coinvolti.