“Mentre le autorità e le forze israeliane intensificano la loro brutale campagna di distruzione, in particolare a Gaza City, il severo rapporto della Commissione internazionale indipendente d’inchiesta delle Nazioni Unite fornisce un’ulteriore conferma di quanto Amnesty International e altre organizzazioni affermano da mesi: le autorità e le forze israeliane hanno commesso e stanno continuando a commettere genocidio nei confronti della popolazione palestinese di Gaza”.
Lo afferma la segretaria generale di Amnesty International, Agnès Callamard, commentando il rapporto presentato oggi dalla Commissione internazionale indipendente d’inchiesta delle Nazioni Unite sul Territorio palestinese occupato (Coi), compresa Gerusalemme Est, e Israele, alla 60ª sessione del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite. L’Onu ha concluso che le autorità e le forze israeliane hanno commesso e stanno continuando a commettere genocidio nella Striscia di Gaza occupata. “Sulla base del precedente rapporto, l’ultima relazione della Coi conclude che esistono motivi ragionevoli per affermare che le forze e le autorità israeliane hanno commesso quattro atti proibiti dalla Convenzione sul genocidio, ossia: uccidere membri del gruppo, infliggere loro gravi danni fisici o mentali, imporre deliberatamente al gruppo condizioni di vita intese a provocarne la distruzione fisica totale o parziale, imporre misure volte a impedire le nascite – precisa Callamard -. Fondamentale è che la Coi abbia inoltre concluso che le autorità e le forze israeliane hanno avuto e continuano ad avere l’intento genocidario di distruggere, in tutto o in parte, la popolazione palestinese della Striscia di Gaza. Dichiarazioni rese dalle autorità israeliane costituiscono prove dirette dell’intento genocidario, mentre il modello di condotta delle forze israeliane fornisce prove indirette sufficienti a farne derivare come unica inferenza ragionevole l’esistenza di tale intento”.
“Non c’è più tempo per le scuse: con il moltiplicarsi delle prove del genocidio di Israele, la comunità internazionale non potrà dire di non sapere – dichiara -. Questo rapporto deve indurre gli Stati ad agire immediatamente e a rispettare i loro obblighi giuridici e morali per fermare il genocidio in corso”. Amnesty international esorta tutti gli Stati, “a cominciare da quelli che negli ultimi due anni hanno sostenuto Israele, a cambiare rotta, a dare ascolto alle conclusioni formulate da numerosi esperti e a fare tutto ciò che è in loro potere per proteggere la popolazione palestinese, fermare il genocidio in corso nella Striscia di Gaza e prevenirne la possibile estensione al resto del Territorio palestinese occupato”.