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Arquata, la comunità di Pretare ha onorato il Patrono San Rocco, alla presenza del vescovo Palmieri

ARQUATA DEL TRONTO – La comunità di San Rocco in Pretare, ad Arquata del Tronto, Sabato 16 Agosto 2025, ha onorato il suo Santo Patrono con una Celebrazione Eucaristica presieduta alle ore 11:00 dal mons. Gianpiero Palmieri, vescovo delle Diocesi del Piceno. A concelebrare la Santa Messa è stato il parroco don Emmanuel Chemo. Presente, tra i fedeli, anche il sindaco Michele Franchi.

Queste le parole di mons. Palmieri durante l’omelia: “Rocco, come San Francesco, appartiene a quel gruppo di santi che prendono sul serio, molto sul serio, il brano evangelico in cui Gesù manda i suoi discepoli a due a due ad annunciare il Vangelo, predicato in modo particolare nella lingua che le persone possono comprendere. Ed ecco che Francesco manda i suoi discepoli a due a due a predicare. Rocco, un secolo e mezzo dopo, prende esempio da Francesco. Rampollo di buona famiglia di Montpellier, appassionato del Vangelo, è un protettore – potremmo dire oggi – dei tatuatori, perché si fa tatuare una croce rossa sul petto e va a predicare il Vangelo: è un pellegrino e da Montpellier va a Roma, attraversando le città, proprio come Gesù aveva detto ai discepoli, cioè di andare di villaggio in villaggio, anticipando che avrebbero guarito i malati. Pensate con che stupore Rocco comprenda che, dove arriva, guarisce i malati di peste! Rocco vede i malati di peste guarire e se stesso ammalarsi: la peste, infatti, prende il suo corpo. Rocco prende su di sé la malattia da cui guarisce gli altri! E, nonostante anche lui sia malato di peste, ovunque vada a Roma, a Piacenza e in altri luoghi attraverso il passaggio della Via Francigena,  Rocco guarisce i malati di peste, ma non dice mai – come Gesù ha detto di fare -: ‘Io sono il guaritore mandato da Dio, io ho il potere di guarire!’. No! Rocco è un povero, è un piccolo, nient’altro che questo. Ma ovunque vada, la sua fama lo precede. Rocco vive il suo discepolato a Gesù in questa profonda convinzione: io annuncio il Vangelo e questo sono chiamato a fare; il Vangelo guarisce il cuore e, quando Dio vuole, se Dio vuole, anche il corpo; io sono solo un piccolo e un povero chiamato a diffondere il Regno di Dio e, quando qualcuno apre la porta ai piccoli e i poveri, il Regno di Dio già si realizza.  Tutte le volte che gli uomini, nella loro coscienza, ascoltano la Parola di Dio, ascoltano la voce dello Spirito e si prendono cura gli uni degli altri, il Regno di Dio è in atto. Ecco perché è molto bello avere Rocco come protettore! Perché ci insegna la solidarietà tra di noi e verso gli altri! Rocco ci insegna ad essere solidali nel tempo che viviamo. Nel periodo del terremoto e anche adesso, Rocco ci insegna che l’uomo non è felice, se pensa agli affari suoi e basta!  L’uomo è felice, quando costruisce ponti di fraternità e quando costruisce il Regno di Dio. Rocco la paga di persona questa scelta, la paga sul suo corpo, come Gesù in fondo. E questo ci insegna che la solidarietà ha sempre un prezzo, che, se siamo disposti a pagare tutti, diventa un prezzo sopportabile. È bello, allora, festeggiare San Rocco! È bello conoscerne la storia! Giovane, delicato, belloccio, capelli biondi, alla francese, ricciuto; ma non ci interessa questo, perché Rocco ha un cuore grande ed è questo che lo fa amare da tutti. Quello che noi chiediamo al Signore, dunque, è di vivere questo Vangelo che ha reso Rocco capace di attraversare i secoli e di conquistare i Paesi con la sua fama: non solo in Italia, infatti, ma in tutta Europa, trovate chiese dedicate a San Rocco e molti fedeli devoti al vostro patrono”.

Durante la mattinata si è svolta anche la tradizione processione per le vie del paese con la statua del Santo Patrono, portata a spalla dagli uomini della comunità ed accompagnata dalle note della Banda Musicale locale. Numerosi i fedeli che hanno partecipato ai festeggiamenti religiosi, tanto da riempire completamente il locale adibito a chiesa. Tra di loro anche molti giovani e bambini.