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FOTO Civitella, abbazia in Montesanto. Vescovo Palmieri: “Più sei vicino a Dio, più hai la vita”

di Mafalda De Luca

CIVITELLA DEL TRONTO – Come da tradizione, Giovedì 14 Agosto 2025, alle ore 9:30, è stata celebrata una Santa Messa presso l’Abbazia Santa Maria in Montesanto nel territorio di Civitella del Tronto, abbazia benedettina dedicata alla Beata Vergine Maria Assunta in Cielo, per celebrare solennemente la festività dell’Assunzione. A presiedere la Celebrazione Eucaristica è stato Mons. Gianpiero Palmieri, vescovo delle Diocesi del Piceno.
Molti i fedeli accorsi, provenienti dalle varie Parrocchie di Sant’Egidio alla Vibrata e Civitella del Tronto.

Quattro i momenti principali della mattinata: la tradizionale processione, le Confessioni, la Santa Messa e la preghiera per la pace.

La tradizionale processione della Madonna delle canestre

Prima della Messa, come consuetudine, i fedeli si sono ritrovati ai piedi dell’altura di Montesanto per la tradizionale processione delle “canestre. Anche quest’anno la preghiera è stata guidata da don Luigino Scarponi, parroco della comunità di Sant’Egidio Abate in Sant’Egidio alla Vibrata. Questo gesto di devozione popolare risale al periodo della Seconda Guerra Mondiale, quando una madre del posto, che aveva un figlio soldato impegnato nel conflitto, pregò la Madonna e fece un voto: se il suo giovane figlio fosse tornato vivo dall’esperienza bellica, ogni anno si sarebbe recata all’Abbazia, percorrendo la ripida salita dai piedi fino alla vetta del poggio di Montesanto. Le persone del luogo, conoscendo la storia della donna e sapendo l’esito positivo delle sue preghiere, non la lasciarono mai sola, anzi si unirono a lei nel percorso a piedi per andare a chiedere altre grazie alla Madonna. Dopo qualche anno, i frati dell’epoca, constatando la forte devozione dei fedeli, iniziarono a scendere la statua di Maria fino all’edicola antistante il cancello dell’Abbazia, così da ricevere i contadini che, per ringraziare la Madre Celeste, portavano le primizie della terra all’interno di grandi cesti di vimini, detti “canestre”. Da qui il nome di Madonna delle canestre, con cui negli anni i fedeli hanno appellato Santa Maria.

Le Confessioni nella splendida cornice panoramica dell’Abbazia

Durante la Celebrazione, a don Luigino Scarponi, si è unito don Marco Claudio Di Giosia , vicario foraneo della Vicaria Santa Maria in Montesanto e parroco della comunità San Giuseppe in Paolantonio di Sant’Egidio alla Vibrata. Entrambi si sono resi disponibili per le Confessioni nel piazzale antistante l’Abbazia benedettina, che, posta in cima al poggio di Montesanto, domina il paesaggio circostante e permette di ammirare un panorama meraviglioso, che fronteggia la rupe del paese di Civitella, scorgendo i possenti bastioni della fortezza aragonese, e spazia sulle colline delle valli sottostanti, allargando la veduta dal mare fino alla montagna dei Fiori, a quella dell’Ascensione, ai vicini monti Gemelli e più in lontananza al Gran Sasso e alla Maiella. La maestosità dello scenario naturale e il silenzio del luogo hanno favorito il discernimento spirituale, l’esame di coscienza e l’accostamento al Sacramento del Perdono da parte di molti fedeli presenti.

La Santa Messa presieduta dal vescovo Gianpiero Palmieri

La Santa Messa, presieduta dal vescovo diocesano, è stata impreziosita dal canto dei fedeli delle varie comunità parrocchiali di Civitella del Tronto e Sant’Egidio alla Vibrata, diretti dal M° Silvio Pierantozzi.

Mons. Palmieri, durante l’omelia, commentando il brano del Vangelo del giorno (Lc 11,27-28), ha affermato: “Carissimi, queste letture della Messa della Vigilia dell’Assunta sono molto belle, perché ci permettono di entrare ancora più profondamente in quello che Maria ha da dire alla nostra vita. Questa donna grida a Gesù quello che magari verrebbe da gridare anche a noi: «Beata tua madre, quella che ti ha messo al mondo, l’utero da cui sei venuto, il seno da cui hai preso il latte!». E invece Gesù risponde: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la Parola di Dio e la osservano!». Sembra quasi che Gesù voglia ridimensionare il ruolo materno di Maria, per esaltare invece quelli che ascoltano la Parola di Dio e la mettano in pratica. Ma guardate che qui bisogna approfondire bene che cosa intende Gesù. Nella Bibbia c’è l’idea che Dio è la sorgente della vita. Più sei vicino a Dio, più hai la vita. Più ti allontani da Dio, più perdi la vita. Il massimo della lontananza da Dio è la morte. L’uomo che si allontana da Dio e vive nel peccato, non può piacere a Dio. Nella Bibbia la morte viene perché, quando Dio vede che il mondo è travolto dal male, dal male che soprattutto l’uomo fa, Dio dice: ‘Non può essere eterno questo mondo segnato dal male. Deve avere un limite! E questo limite è la morte. Per fare spazio ad un altro mondo, dove il male fatto dall’uomo non c’è più’. C’è questa idea nella Bibbia. Dio lascia l’uomo libero. Ma quando un uomo approfitta della sua libertà per fare il male (e lo vediamo tutti i giorni con la guerra, la sopraffazione, la violenza, lo sfruttamento), quando l’uomo rovina la storia umana per fare il male e il mondo, anziché essere il luogo del Paradiso diventa il luogo orribile del peccato, Dio non può permettere che l’uomo rovini la sua creazione. E pone una barriera, la morte, e promette un mondo nuovo dove il male non c’è più. Allora più l’uomo si allontana da Dio per fare il male, più Dio non può che mettere la barriera della morte. Più l’uomo si avvicina a Dio, più trova la vita. Ed ecco perché quando la donna dice ‘Beata Colei da cui hai preso la vita’, Gesù risponde «Beati coloro che ascoltano la Parola di Dio, perché avranno la vita». Quello che Gesù fa è un ribaltamento!”.

Il vescovo Gianpiero ha poi proseguito la sua omelia, spiegando per quale motivo una delle immagini di Maria, che si trova anche nelle litanie, è l’Arca dell’Alleanza: “L’Arca dell’Alleanza è un contenitore di legno rivestito d’oro, dove sono contenute le tavole della legge che Dio ha dato a Mosè, dove sono contenuti i comandamenti di Dio. Nell’Arca c’è anche il bastone di Mosè e c’è anche un recipiente con la manna. L’Arca è considerata il trono dove è seduto Yahweh. Israele nel deserto, guidato da Mosè, porta l’Arca: è il trono di Yahweh, il luogo dove è seduto Dio e dentro al quale ci sono le tavole della legge. Arrivato poi Israele nella terra promessa, dopo 200 anni dalla morte di Mosè, il re Davide porta l’Arca a Gerusalemme con le tavole della legge. Sapete quindi che è un’immagine di Maria. Come Maria porta nel grembo Dio, l’Arca porta Dio perché ne è il trono: ecco perché Maria è l’Arca. Nella Bibbia, l’opposto dell’Arca è il vitello d’oro, che rappresenta l’immagine di Dio che più ci fa comodo, perché fa e dice quello che gli diciamo noi di fare e dire. L’Arca contiene la Parola (le tavole della legge) che Dio ha dato a Mosè, non la nostra parola, quella di Dio. Il vitello d’oro, invece, dice le parole che noi gli diciamo di dire. Ecco perché a questa donna Gesù dice: ‘Beati quelli che come mia Madre non si fanno vitelli d’oro, ma ascoltano la Parola e la mettono in pratica e avranno la vita’. Sono quelli che hanno imparato ad ascoltare la Parola e a obbedirgli, non a far dire a Dio quello che Dio non dice, non a fare della propria volontà la volontà di Dio. No. Sono quelli che si mettono davanti a Dio in un atteggiamento che è quello di voler ascoltare la Sua Parola e lasciarsi guidare da Lui. Sono quelli che, proprio perché si fanno sempre più vicini a Dio, avranno la vita. Ecco perché queste letture oggi sono molto belle. Questo Vangelo non è un’offesa a Maria, tutt’altro. È dire ‘in Maria c’è un modello’. Maria è molto importante, non tanto perché ha dato la vita fisica a Gesù, è tanto importante perché Lei ci insegna a non avere vitelli d’oro, ma ad ascoltare la Parola di Dio e metterla in pratica. Maria è  quella che ha detto «Eccomi, sono la serva di Dio, avvenga in me secondo la Tua Parola». L’Assunta, la Maria Madonna di Montesanto, ci dice: ‘Se vuoi salire la montagna dell’incontro con Dio, il cammino cristiano, mettiti alla scuola di Gesù, cerca di ascoltare la Parola di Dio’. Ed ecco qui un sogno: che l’abbazia di Montesanto diventi sempre più un luogo dove si sale per ascoltare la Parola di Dio, per comprenderla, per meditarla, per farla propria. Perché è questo che ci insegna Maria: metterci alla scuola del Signore e trovare, grazie a Lui, la via nella nostra vita”.

La preghiera alla Madonna per la pace nel mondo

Al termine della Celebrazione, i fedeli hanno pregato, come richiesto pochi giorni fa dal cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme, e da tutti i vescovi della CEI, affinché la pace non sia solo sperata, ma costruita. Lo hanno fatto in particolare proprio il 14 Agosto 2025, dichiarata Giornata di Preghiera e Digiuno per la Pace, invocando l’intercessione della Madre di Dio, Nostra Signora della Pace, attraverso la preghiera composta dall’Unione Internazionale delle Superiore Generali (Uisg):
Maria, Madre della Pace, in questo tempo ferito dalla guerra, ti affidiamo i popoli lacerati dall’odio, le famiglie divise, i cuori spezzati dalla violenza.
Tu che hai custodito nel silenzio il dolore, insegnaci a vegliare, a non chiudere gli occhi, a restare accanto a chi soffre, a pregare anche quando le parole mancano.
Dona al mondo la pace, Signore Gesù, non quella che si impone con la forza, ma quella che nasce dalla giustizia, dal perdono, dalla verità, dall’amore.
Rendici strumenti della tua pace: mani che sollevano, voci che consolano, cuori che si aprono.
Ti preghiamo per le donne e i bambini vittime dei conflitti, per i migranti in fuga, per chi è prigioniero della paura.
Ti preghiamo per chi ha perso la speranza, e per chi continua a seminare odio.
Fa’ che il nostro digiuno sia solidarietà, che la nostra preghiera diventi azione, che il nostro silenzio sia voce per chi non ha voce.
Maria, Regina della Pace, intercedi per noi, perché in ogni angolo della terra torni a brillare la luce del Vangelo.
Amen.