ASCOLI PICENO – “È stato nostro ospite ad Ascoli, nella comunità dei Santi Pietro e Paolo. Insieme a lui e ad altri 100 ragazzi abbiamo ascoltato la Parola, riflettuto, parlato, giocato, cantato, sorriso. Mai e poi mai avremmo immaginato che avesse un male!”.
Raccontano così i fratelli delle comunità neocatecumenali della parrocchia dei Santi Pietro e Paolo in Ascoli Piceno l’incontro con il giovane spagnolo Ignacio González, venuto a Roma per il Giubileo dei Giovani, che, proprio durante la settimana giubilare ha avvertito un malore ed è stato portato in ospedale per quella che sembrava essere una semplice reazione allo stress del viaggio e alle temperature eccessive dei giorni scorsi. Invece la sua vita ha preso una piega inaspettata: Ignacio è infatti ricoverato nel reparto oncologico dell’ospedale pediatrico della Santa Sede.
“Siamo rimasti veramente molto colpiti da questo notizia – proseguono i giovani ascolani -. Come sempre, quando ce n’è occasione, le nostre famiglie ospitano volentieri alcuni pellegrini di passaggio. Questa volta abbiamo accolto un gruppo di giovani spagnoli, accompagnati dai loro catechisti. Fra questi c’era anche Ignacio. La notizia del suo ricovero è giunta a noi direttamente da Papa Leone XIV, durante la Veglia del Giubileo dei Giovani a Tor Vergata, quando il Santo Padre ci ha invitato a pregare per Ignacio. Lì per lì non ci siamo resi conto del fatto che si trattasse di uno dei ragazzi che avevamo ospitato né della gravità della situazione; ma, quando ne abbiamo preso coscienza, siamo rimasti attoniti e senza parole. È stato un colpo al cuore. Al momento non possiamo fare altro che pregare per questo nostro giovane fratello: la preghiera, infatti, è l’unica arma che abbiamo per combattere questa terribile malattia“.
Nella serata di Lunedì 4 Agosto, Papa Leone XIV ha visitato il giovane Ignacio González e ha colto l’occasione per incontrare anche altri giovani malati, alcuni bambini e il personale dell’ospedale. In un clima di commozione, il Santo Padre ha pregato con loro il Padre Nostro e poi ha dato loro la benedizione.
“Dopo aver saputo di Ignacio – concludono i giovani –, ci risuonano nella mente alcune parole ascoltate durante la settimana giubilare in una catechesi particolarmente bella e profonda. Era un invito a non sprecare la vita. Quelle parole acquistano ora un significato diverso e più intenso“.
