DIOCESI – Sabato 19 luglio si è tenuta una celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo Gianpiero Palmieri, concelebrata da Don Gianni Capriotti, Don Luciano Paci, Don Tiziano Napoletani, Don Roberto Antonio Melone, Padre Gabriele Lupi e hanno prestato il proprio servizio all’altare i diaconi: Emanuele Imbrescia e Giovanni Bettoni.
La funzione si è inserita nell’ambito dei festeggiamenti per il 50° anniversario della Parrocchia Madonna del Suffragio e il 30° anniversario della presenza delle monache Clarisse nel Monastero “Santa Speranza”.
La celebrazione, partecipata dalla comunità parrocchiale e cittadina, è stata uno dei momenti centrali di un ricco programma iniziato il 13 luglio e conclusosi il 20 luglio, in occasione della festa patronale della Madonna del Suffragio. Le iniziative hanno coinvolto sia la parrocchia sia il monastero, con momenti di preghiera, incontri, testimonianze e occasioni di fraternità e di festa.
Nel corso dell’omelia, il Vescovo Palmieri ha sottolineato come la nascita di una comunità parrocchiale, 50 anni fa, sia sempre un evento fondativo segnato dall’accoglienza e dalla condivisione dell’Eucaristia. Richiamando le letture del giorno, in particolare il brano della Genesi, ha ricordato l’episodio di Abramo e Sara che, accogliendo tre viandanti, scoprono di essere essi stessi accolti da Dio: un’immagine potente che rivela la vera identità della comunità cristiana, radunata non da un’iniziativa umana, ma dal Signore stesso.
Con uno stile semplice e coinvolgente, il Vescovo ha detto: “Tu pensi di ospitare Dio, ma è Dio che ospita te e che per te prepara un banchetto”. E ha aggiunto: “Il vero protagonista della storia della salvezza è il Signore che raduna, nutre, unisce, manda. La comunità cristiana nasce sempre intorno all’Eucaristia, non da progetti o strutture, ma dalla presenza viva di Cristo risorto.”
Il Vangelo della visita di Gesù a casa di Marta e Maria è stato per il Vescovo occasione per riflettere sul senso profondo della discepolanza. Marta, affannata nel servizio, viene chiamata da Gesù a sedersi alla sua mensa: “Il tuo posto – dice il Signore – è qui, tra i discepoli, ad ascoltare la mia Parola.” Così come Abramo, anche Marta scopre che non è lei a ospitare, ma è Dio che la invita e la nutre con la sua presenza viva.
L’omelia si è poi conclusa con un forte richiamo all’identità profonda del cristiano: essere una cosa sola con Cristo. Citando san Paolo, il Vescovo ha detto: “Io e Cristo siamo un’unica esistenza. In me si compiono le sue sofferenze, in me si manifesta il suo mistero pasquale. Così anche noi, come comunità, siamo chiamati a portare a compimento il mistero di Cristo nel mondo.”
L’intera settimana di festeggiamenti è stata vissuta come un vero tempo di grazia, in cui la comunità parrocchiale e le Sorelle Clarisse hanno offerto insieme un’immagine di Chiesa accogliente, orante e missionaria. Il Monastero “Santa Speranza”, che da trent’anni è una presenza silenziosa ma feconda sul territorio, ha ospitato le proposte religiose della festa vissute con la comunità.
Le celebrazioni si sono concluse domenica 20 luglio con la Messa, seguita da un momento conviviale aperto a tutti.










