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Comunanza, inaugurata la mostra “Immagini di Maternità”: un inno alla bellezza della vita che nasce

COMUNANZA – Il giorno 17 luglio alle ore 18:00, presso il Museo Sistino di arte sacra di Comunanza, all’interno del Palazzo Pascali in via G. Rossini, 2, è stata inaugurata la mostra dal titolo “Immagini di Maternità. La bellezza della vita che n asce”, organizzata dalla Conferenza Episcopale Marchigiana in collaborazione con la Regione Marche. All’inaugurazione ha preso parte anche il Sindaco di Comunanza, Domenico Sacconi e l’Assessore Matteo Meschini.

L’esposizione ha fatto parte del progetto del museo diffuso, che coinvolge le 13 diocesi marchigiane: ognuna ha selezionato tre opere sul tema della maternità, esposte in sedi diverse sul territorio. L’intento della mostra, pensata in cammino verso il Giubileo, è stato quello di approfondire il significato della maternità e della vita che nasce, mettendo in luce tematiche teologiche e catechetiche fondamentali per la fede cristiana, espresse attraverso l’arte sacra e l’iconografia mariana.

La Diocesi di San Benedetto del Tronto–Ripatransone–Montalto ha scelto di esporre tre opere presso il Museo Sistino di Comunanza:

La scelta di Comunanza come sede non è stata casuale: si tratta di una località dell’entroterra meno accessibile rispetto ad altre, ma ricca di valori culturali. Riunire qui più eventi, tra cui questa mostra, ha rappresentato un’occasione preziosa per valorizzare il territorio e stimolare momenti di riflessione e incontro.

Durante l’inaugurazione, il Vescovo Gianpiero Palmieri ha dichiarato:

“Questa esposizione è dedicata al tema della maternità, affrontato con grande libertà espressiva. La Rete dei Musei Sistini della diocesi di San Benedetto del Tronto–Ripatransone–Montalto ha scelto di proporre tre opere significative, tra le tante possibili, e abbiamo individuato Comunanza come sede espositiva.

Lunedì 21 luglio ad Ancona ci sarà il lancio ufficiale di questo ‘museo diffuso’, un progetto corale al quale parteciperanno i vescovi e i direttori dei musei, Paola Di Girolami e Don Elio Nevigari parteciperanno pertanto a nome delle diocesi del Piceno.

Con l’occasione verranno presentate tre opere provenienti proprio da Ascoli. La sede espositiva sarà poi inaugurata ufficialmente l’11 agosto, all’interno di una sezione del Museo di Cesano”.

Anche Paola Di Girolami, direttrice dei Musei Sistini, ha voluto sottolineare alcuni importanti aspetti dell’iniziativa che ha visto una collaborazione fattiva tra i 13 Musei Diocesani: “Abbiamo scelto Comunanza tra le 11 possibili sedi perché, pur essendo una località dell’entroterra ricca di valori culturali, è meno accessibile, e quindi questa mostra può diventare un’occasione preziosa per valorizzarla; la selezione delle opere è stata effettuata insieme a Don Giorgio Carini Presidente dei Musei. tenendo conto del filo conduttore quale quello della maternità che coincide con l’educare e con il far crescere.

Per ciò che riguarda la Natività della Vergine il significato può essere rintracciato nell’essere madre che significa essere ancor prima figlia; una madre può donare la vita perché a sua volta l’ha ricevuta rinnovando il mistero della nostra esistenza come dono di Dio. Nell’opera Maria è appena nata ed è stata lavata dalle levatrici, Gioacchino con gran stupore allarga la mano in segno di preghiera al di sotto di una luce divina che proviene dall’alto e illuminando le nubi di un colore dorato. In secondo piano Sant’Anna ancora nel letto dopo i dolori del parto.

In successione l’Educazione della Vergine, il cui significato può essere letto nel donare la vita che  non è solo un fatto biologico in quanto una madre fa crescere ed educa il figlio ad affrontare le difficoltà della vita; Maria è stata educata alla conoscenza delle scritture: la parola di Dio che è Padre origine e fondamento della vita stessa. Maria fanciulla è in piedi con un libro in mano insieme a Sant’Anna che con premura legge le scritture. L’anziana madre ha nella mano sinistra un velo bianco, segno della consacrazione della Vergine. Irrompe dall’alto ancora una luce divina e Gioacchino la contempla in segno di preghiera.

Il bassorilievo di Tapia Radic, la Madonna della Carità abbraccia i due messaggi delle opere precedenti in quanto siamo nel Mistero di colei che è madre di Dio con il bambino destinato alla croce perché la vita trionfi sulla morte ridando speranza alla vita dell’uomo. La Vergine e il bambino sono avvolti entrambi da un velo celeste, la Madonna con un’espressione quasi di dolore appoggia il suo volto su quello del figlio che è già benedicente con in primo piano la mano della Vergine che forma con una ciocca dei suoi capelli una piccola croce. In primo piano la mano della Vergine posta ben in evidenza come segno di offerta del figlio.”

La mostra, concepita per il Giubileo, ha rappresentato una concreta collaborazione tra le diocesi marchigiane, dando vita a un vero e proprio museo diffuso, di cui i Musei Sistini sono da oltre vent’anni testimoni e promotori.