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Gaza: “basta zone di morte: solo ieri oltre 20 civili uccisi in un sito di aiuti militarizzato”

“Queste zone di morte devono cessare di esistere. Il governo israeliano ha trasformato gli aiuti umanitari in un’arma, facendone uno strumento di oppressione, rafforzando il proprio controllo su Gaza e perpetuando la punizione collettiva e lo sfollamento della popolazione palestinese”.

Lo afferma Jamil Sawalmeh, direttore di ActionAid Palestina: “Persone disperate in cerca di cibo vengono spinte in trappole mortali a causa del sistema militarizzato di distribuzione degli aiuti promosso da Stati Uniti e Israele, noto come Gaza Humanitarian Foundation (Ghf), che messo in atto da Israele viola gli standard internazionali e i principi umanitari di umanità, imparzialità, neutralità e indipendenza. I contractor armati e le zone militarizzate non possono sostituire un sistema umanitario funzionante. La popolazione sta morendo di fame – ha bisogno di cibo, non di proiettili. Il mondo non può continuare a restare in silenzio. Queste atrocità devono finire. Il genocidio deve finire. Israele deve essere chiamato a rispondere delle proprie azioni. I governi devono agire ora per garantire la consegna sicura e senza ostacoli degli aiuti umanitari, attraverso le Nazioni Unite – compresa l’Unrwa – e le altre organizzazioni umanitarie con esperienza e capacità di risposta”.