“Queste zone di morte devono cessare di esistere. Il governo israeliano ha trasformato gli aiuti umanitari in un’arma, facendone uno strumento di oppressione, rafforzando il proprio controllo su Gaza e perpetuando la punizione collettiva e lo sfollamento della popolazione palestinese”.
Lo afferma Jamil Sawalmeh, direttore di ActionAid Palestina: “Persone disperate in cerca di cibo vengono spinte in trappole mortali a causa del sistema militarizzato di distribuzione degli aiuti promosso da Stati Uniti e Israele, noto come Gaza Humanitarian Foundation (Ghf), che messo in atto da Israele viola gli standard internazionali e i principi umanitari di umanità, imparzialità, neutralità e indipendenza. I contractor armati e le zone militarizzate non possono sostituire un sistema umanitario funzionante. La popolazione sta morendo di fame – ha bisogno di cibo, non di proiettili. Il mondo non può continuare a restare in silenzio. Queste atrocità devono finire. Il genocidio deve finire. Israele deve essere chiamato a rispondere delle proprie azioni. I governi devono agire ora per garantire la consegna sicura e senza ostacoli degli aiuti umanitari, attraverso le Nazioni Unite – compresa l’Unrwa – e le altre organizzazioni umanitarie con esperienza e capacità di risposta”.