GROTTAMMARE – Sabato 12 luglio 2025, il giardino comunale ha accolto una folla di fedeli per la solenne celebrazione in onore di San Paterniano, patrono della città. Un momento di intensa spiritualità e partecipazione collettiva, con il del Vescovo della Diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto, Mons. Gianpiero Palmieri, alla sua prima festa del patrono nella città.
Nel commentare il brano evangelico di Luca 10,25-37, il Vescovo ha ricordato che “Gesù dice al dottore della legge che lo metteva alla prova: se vuoi avere la vita piena, fatti prossimo di ogni uomo. Così obbedirai alla Torah e al comandamento di Dio, e avrai una vita piena. Il prossimo è ogni uomo. Fa’ questo e vivrai”. Ha poi sottolineato come “ogni uomo ferito e piagato è una persona di cui prendersi cura. La comunità cristiana si attiva affinché ogni uomo possa sentirsi accolto e aiutato”.
Durante l’omelia il Vescovo Palmieri ha affermato: “La Chiesa è la comunità dei discepoli di Gesù. È fatta di uomini e donne che credono che ogni persona ferita, ogni vita piagata, sia un volto da amare, da sollevare, da accompagnare.
In questa comunità ci sono persone più sensibili, che hanno occhi attenti e cuori svegli; e ci sono anche quelli che magari si accorgono meno, ma non importa: siamo insieme proprio per sostenerci a vicenda, per completare ciò che manca gli uni negli altri.
C’è chi ha il dono di essere una sentinella: vede prima degli altri il dolore, le ferite, le ingiustizie. E allora lancia il segnale, dice alla comunità: “Guardate! C’è qualcuno che ha bisogno!”. Sono i profeti della porta accanto, che ci svegliano dal torpore.
E poi ci sono quelli che sono un po’ più come il somaro della parabola. Che immagine splendida! Il somaro non parla, non protesta, non dice: “Tocca sempre a me!”. No. Semplicemente si mette in cammino. Porta il ferito sulle spalle, passo dopo passo, in silenzio, con umiltà. Ecco i cristiani che non si fanno pubblicità, ma che si sporcano le mani. Silenziosi, fedeli, instancabili. Meravigliosi.
Infine, c’è il locandiere. Non ha visto l’incidente, non conosce il ferito, ma si fida. Il Samaritano gli affida quell’uomo e lui dice: “Va bene, mi prendo cura di lui. So che tornerai. Mi fido di te”. Anche lui entra nel gioco della carità. Anche lui diventa parte della guarigione.
E allora, se vogliamo trovare un’immagine della Chiesa, eccola: la Chiesa è come una locanda, dove ci sono il Samaritano, il somaro e il locandiere. Una casa accogliente dove ognuno ha il suo ruolo nel prendersi cura dei feriti del mondo. Dove la compassione si fa azione. Dove si guarisce insieme.”
A spiegare la scelta di celebrare la funzione all’aperto, nel cuore del paese, è stato Mons. Federico Pompei, parroco dell’Unità Pastorale di Grottammare: “Abbiamo voluto che la festa si svolgesse nel giardino del Municipio perché il patrono appartiene al Comune, scelto anticamente dalla Comunità. È giusto che simbolicamente vi faccia ritorno. Oggi sono presenti tutte le comunità e le parrocchie di Grottammare: San Paterniano è patrono di tutti”.
Alla celebrazione hanno partecipato i parroci Don Roberto Antonio Melone (Gran Madre di Dio), Don Pierluigi Bartolomei (Madonna della Speranza) e Don Joseph Bahane (collaboratore parrocchiale di San Pio V), insieme a numerosi sacerdoti, diaconi e seminaristi. Numerosa anche la presenza della Confraternita dell’Addolorata, che ha curato la successiva processione, dei cori parrocchiali, dei ministranti e dei tanti fedeli, molti dei quali in piedi per la grande affluenza.
Presenti anche il Sindaco di Grottammare, Alessandro Rocchi, membri della Giunta comunale, il comandante della Stazione dei Carabinieri, Giuseppe Gallo, e altre autorità civili e militari.
Al termine della celebrazione, la processione ha accompagnato la statua del Santo alla sua sede abituale, la Chiesa di Sant’Agostino. Qui il Vescovo Palmieri ha impartito la solenne benedizione ai presenti, chiudendo con emozione una serata di fede, unità e forte senso comunitario.
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