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Cile: mons. Rebolledo (Cech), “vita è dono, diritto da rispettare in ogni momento e circostanza”

(Foto Cech)

“Mentre procede, in Senato, l’esame del disegno di legge sull’eutanasia, presentato dal Governo, insieme a un progetto sulla legalizzazione dell’aborto, la Chiesa cilena torna a intervenire nel dibattito, attraverso le parole del presidente della Conferenza episcopale (Cech), mons. René Rebolledo, arcivescovo di La Serena, nel corso di un’ampia intervista, che tocca vari temi di natura ecclesiale e politica, pubblicata sul sito della Cech. Secondo mons. Rebolledo, la Chiesa è chiamata, innanzitutto, a manifestare “vicinanza, preghiera e aiuto concreto a coloro che soffrono a causa dell’aborto e dell’eutanasia”. Allo stesso tempo, ricorda che “dalla dignità della donna e dell’uomo derivano diritti che nessuno deve violare, poiché essi li possiedono per loro stessa natura. Uno di questi, fondamentale, è il diritto alla vita, che deve essere rispettato nella sua piena dignità in ogni momento e circostanza, allo stesso modo in tutte le sue fasi, dal concepimento fino al suo termine naturale. Non è questa la migliore corrispondenza al dono ricevuto? Affrontiamo la crisi causata dai progetti di legge sull’aborto e l’eutanasia esponendo argomenti razionali e riflessioni basate sui valori più nobili della nostra tradizione cristiana, in particolare quelli che provengono dal Vangelo della vita”.
Interrogato in merito alla campagna elettorale delle elezioni presidenziali, che si terranno a fine anno, l’arcivescovo afferma di vedere le elezioni “come una nuova opportunità. Innanzitutto, per partecipare attivamente e in modo corresponsabile, creando spazi di dialogo e discernimento che favoriscano il bene comune”. È necessario “raggiungere accordi per il bene del nostro Paese, una sfida che impegna tutti noi. Coloro che esercitano l’autorità istituzionale, così come gli attori politici e sociali, devono rispondere ai cittadini delle loro reali intenzioni e dei loro sforzi per il bene superiore del Cile”. Nell’intervista, mons. Rebolledo indica nell’evangelizzazione e nella missione le priorità per la Chiesa cilena, sottolinea l’aiuto di Papa Francesco a “guardare in faccia” la piaga degli abusi nella Chiesa, rispetto a Papa Leone XIV, afferma: “In questo mese e mezzo trascorso dalla sua elezione, il Papa ci incoraggia con la sua persona, i suoi gesti, le sue parole e le sue priorità ad amare il Signore, la sua Chiesa e, in essa, i più poveri e bisognosi, riprendendo e rafforzando gli appelli a disarmare le parole e le azioni, per il bene e la pace dell’umanità”.