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FOTO San Benedetto, teatro, riscatto e comunità: le donne del Centro Madre Antonia in scena con coraggio e passione

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Giovedì 5 giugno, alle ore 21, presso l’Oratorio della Parrocchia di Sant’Antonio di Padova, il Centro Madre Antonia ha portato in scena uno spettacolo teatrale emozionante e partecipato. L’evento, promosso dal Programma Oblate Adriatico e sostenuto dalla Fondazione Serra – Schontal, ha visto protagoniste le donne beneficiarie del Centro, guidate con passione e competenza dai volontari che hanno curato ogni dettaglio artistico della rappresentazione.

Il Centro Madre Antonia nasce con una missione precisa e profonda: accogliere donne in situazioni di fragilità, accompagnandole in un percorso di riscatto, autonomia e reinserimento sociale. Non si tratta solo di assistenza: è un luogo dove ogni giorno si costruisce una rete concreta di supporto umano, professionale e relazionale.

Al cuore del progetto si trova uno sportello di ascolto, primo punto di contatto, in cui ogni donna può raccontarsi senza timore e ricevere un orientamento personalizzato. Da qui inizia un percorso fatto di corsi formativi, orientamento al lavoro, attività ricreative, laboratori espressivi e momenti di condivisione, volti a restituire dignità, fiducia e opportunità reali. Il centro offre anche un servizio di baby-sitting, fondamentale per permettere alle mamme di partecipare attivamente, sapendo i propri figli in mani sicure.

Il saggio teatrale di giovedì è stato molto più di una semplice rappresentazione: è stato un momento di forte impatto emotivo e simbolico. Attraverso il linguaggio universale del teatro, il Centro ha raccontato sé stesso, la propria missione e la figura ispiratrice di Madre Antonia della Misericordia, fondatrice delle Suore Oblate del Santissimo Redentore.

Sul palco non c’erano solo attrici, ma donne che hanno trovato nella recitazione una nuova voce, un mezzo per raccontarsi al mondo con dignità, coraggio e talento. L’iniziativa ha voluto lanciare un messaggio potente: offrire fiducia e strumenti a chi ha vissuto situazioni difficili genera sempre valore, non solo per le persone coinvolte, ma per l’intera comunità.

Lo spettacolo ha così celebrato il potenziale umano e la forza trasformativa dell’inclusione, dimostrando come il teatro, oltre ad essere arte, possa diventare un autentico strumento di rinascita e coesione sociale.

Un ringraziamento speciale va a Padre Massimo Massimi, della Parrocchia di Sant’Antonio di Padova, per la generosa ospitalità, alle suore Oblate, a Carolina Quiceno – responsabile del Programma Adriatico – che ha illustrato con chiarezza la storia e gli obiettivi del Programma (che include il Centro Madre Antonia, la Casa di accoglienza Irene e progetti di prossimità nei contesti di prostituzione della provincia di Ascoli Piceno). Grazie anche alle straordinarie “attrici”, agli educatori volontari e al pubblico presente, partecipe e caloroso.

La serata si è conclusa in un clima di grande vicinanza e gioia condivisa, con uno spuntino conviviale che ha trasformato l’incontro in una festa di comunità, fatta di sorrisi, parole e relazioni ritrovate.