Dove non ti aspetti
Pupille curiose cercano colore
in una giornata a cielo chiuso, calore
in mezzo a un ciarlare vuoto.
Il bello dove non ti aspetti:
tra le foglie di viburno, d’un gridellino metallizzato,
perle d’opale.
Di Eva Maria Capriotti
Mi è stata proposta una sfida affascinante: condurre una rubrica settimanale che, attraverso la mia poesia e prosa, possa scaldare il cuore degli ascoltatori. L’intento non è solo quello di intrattenere, ma piuttosto di risvegliare uno sguardo più attento e un ascolto più sensibile verso ciò che è bello, delicato e melodioso. Voglio che questo appuntamento settimanale sia una sorta di carezza per l’anima, un invito a un sentire comune, ma anche un’opportunità per riflettere sugli eventi quotidiani con uno sguardo diverso.
Non si tratta di cercare risposte definitive o “giuste”, ma di dare voce a quelle emozioni intime e quesiti esistenziali che spesso restano nascosti o repressi nel nostro inconscio. La poesia, in questo, è una grande maestra: le parole, come dardi ben assestati, possono riaccendere quel sentire che il ritmo frenetico della vita tende a soffocare. Viviamo immersi in un mondo dominato dalla tecnologia, dove i rapporti “a tu per tu” sono sempre più rari, e questo rischia di inaridire e incupire i nostri animi. Ecco perché sento l’urgenza di creare uno spazio che ci aiuti a tornare a una dimensione più umana, più autentica, dove emozioni e riflessioni possano trovare il loro spazio.
Accolgo questa proposta con grande entusiasmo, pur consapevole dei miei limiti. Non c’è impresa più bella che impegnarsi in un’iniziativa che abbia una vera utilità sociale. Alcuni potrebbero chiedersi: “Ma quale utilità può avere una rubrica di poesia?” La risposta, per me, è semplice: risvegliare la capacità di pensare, sentire e meravigliarsi. In un mondo che tende alla superficialità e alla banalità, credo sia fondamentale ritrovare lo stupore per le piccole cose belle che ci circondano. Se riuscirò, anche solo in parte, a suscitare una riflessione o un’emozione nei lettori, potrò dire di aver fatto la mia piccola parte.
Come primo contributo, vi propongo una breve lirica intitolata “Dove non ti aspetti”, che racconta lo stupore di fronte alla bellezza nascosta in qualcosa di apparentemente insignificante: il colore delle bacche in una siepe. Una bellezza discreta e silenziosa, che spesso sfugge al nostro sguardo frettoloso, ma che ci ricorda quanto la meraviglia possa celarsi anche nelle cose più semplici, se solo impariamo a osservare con attenzione.