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Meeting Rimini: il 21 agosto si parlerà di Ucraina con il Mean, il nunzio apostolico di Kiev

Anche il Movimento europeo di azione nonviolenta (Mean) sarà al Meeting di Rimini il 21 agosto, in un incontro pubblico al quale interverranno mons. Visvaldas Kulbokas, Oleksandra Matvijčuk, avvocata ucraina, premio Nobel per la Pace 2022, Angelo Moretti, portavoce del Mean, Lali Liparteliani dell’Ong ucraina Emmaus, Anastasia Zolotova, direttrice dell’Ong ucraina Emmaus. Introdurrà Riccardo Bonacina, giornalista fondatore della rivista Vita e portavoce del Mean. Il Mean arriverà al Meeting di Rimini dopo aver effettuato in luglio una missione di pace nel corso della quale il 12 luglio ha promosso un incontro pubblico dove insieme ad esponenti della società civile ucraina, si è fatto il punto su alcune “azioni di rigenerazione sociale, economica ed istituzionale che saranno indispensabili quando le armi taceranno”. Tra queste l’avvio di alcuni progetti pilota di terapia comunitaria dei traumi di guerra, il proseguo di circoli di dialogo interreligioso e perfino un progetto pilota di giustizia riparativa da sperimentare in uno dei territori liberati dall’invasione russa sul modello della Commissione Verità e Riconciliazione (Cvr) che operò in Sudafrica al termine dell’apartheid. Il seminario di Kiev è stato anche l’occasione per fare il punto sull’iter di istituzionalizzazione dei Corpi civili di pace da parte dell’Unione europea. A febbraio – fa sapere il Mean – il Parlamento uscente ha nuovamente invitato il Consiglio europeo ad avviare un progetto per istituire un Corpo civile di pace europeo (Ccpe). Il Mean da Kiev ha voluto sottolineare che “questa richiesta nasce dal cuore di una nazione che ha chiesto l’adesione alla Ue a prezzo della vita di migliaia di suoi cittadini”. Il Movimento, a cui hanno aderito esponenti del parlamento e del circuito di autonomie locali ucraine, si è impegnato a sottoporre la proposta a Kaja Kallas, l’ex-primo ministro estone, nuovo Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell’Unione, e a cercare il sostegno non solo della politica italiana ma anche di quella di altri Paesi europei.