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Diocesi, il 28 Maggio e il 4 giugno due giornate molto significative per la comunità Latinoamericana

Di Pierluigi Addari

DIOCESI – Dopo molti anni, a causa della ristrutturazione della chiesa di S. Pio V a Grottammare, alcune icone e reliquie care alla devozione dei popoli sudamericani, saranno trasferite nella parrocchia di S. Antonio di Padova a S. Benedetto del Tronto.
Si tratta delle icone del “Segnor de los Milagros” – patrono del Perù -, della “”Nuestra Señora de Luján” – Patrona di Argentina, Uruguay e Paraguay- e del manto benedetto della “Virgen de Coromoto” patrona del Venezuela.
Questi segni della devozione popolare hanno contribuito a rafforzare il legame tra i fedeli provenienti da questi paesi lontani, ma hanno anche fornito l’occasione di conoscenze di incontro con la comunità locale. E di questo ringraziamo il Signore e le persone che hanno accolto fraternamente i nostri fratelli migranti.
Ora si apre una nuova pagina. Queste icone saranno collocate nella Cappella della Misericordia della parrocchia di S. Antonio di Padova.
Domenica 28 maggio alle ore 10 il parroco p. Massimo nel corso della S.ta Messa accoglierà le icone.
Domenica 4 giugno, alle ore 19, S.E. il Vescovo Carlo nel corso della S.ta Messa benedirà le icone nella nuova collocazione.
La comunità latinoamericana ringrazia S.E. il Vescovo Carlo Bresciani per l’impegno profuso, la comunità della parrocchia di S. Pio V per il calore e l’affetto con i quali c’è stata vicina in questi anni, il parroco p. Massimo Massimi e la comunità parrocchiale di S. Antonio di Padova per la fraterna e generosa accoglienza.

El Señor de los Milagros, la fede di un popolo intero
La devozione del Señor de los Milagros (cioè il Signore dei miracoli) nasce in Perù nel 1650, quando alcuni uomini, si dice schiavi originari dell’Angola, dipingono un Cristo crocifisso sulla parete della casa dove sono soliti trovarsi, in un quartiere popolare di Lima.
Il 13 novembre 1655 un terremoto distrugge buona parte della capitale peruviana, ma il muro con il dipinto rimane sorprendentemente intatto. Molte persone lo interpretano come un segno divino e iniziano a pregare davanti all’effigie. Da subito è oggetto di venerazione diventando poco a poco un segno dell’azione misericordiosa di Cristo, soprattutto nei momenti più drammatici della storia della città.
Ancora oggi, in una Lima di dieci milioni di abitanti, è al volto del “Señor de los Milagros” che un intero popolo rivolge il suo sguardo, ritrovando così l’origine della sua unità, la fonte della sua speranza, l’umile orgoglio della sua appartenenza a Cristo e alla Chiesa.
Dove c’era il muro, oggi sorge il monastero “de las Nazarenas, casa del Señor de los Milagros”.
Nei secoli, quindi, la devozione si è rafforzata; nasce in Perù e poi, portata dagli emigranti, arriva in tutto il mondo.
La devozione per “El Señor de los Milagros” è così diventata la festa religiosa più importante del paese andino e viene celebrata da tutte le comunità peruviane del mondo nel mese di ottobre.

“Nuestra Señora de Luján”, patrona di Argentina, Paraguay, Uruguay
L’origine della devozione degli argentini a Maria con il titolo di “Nostra Signora di Luján” risale al 1630, quando la sacra icona originaria del XIV secolo arriva in Argentina dal Brasile. A volerla fu un proprietario terriero, Antonio Farías, desideroso di edificare una cappella dedicata all’Immacolata Concezione
Ci furono nel corso degli anni molti eventi legati alla statuetta della Vergine, raffigurata con il manto bianco e celeste, eventi ritenuti prima inspiegabili e successivamente riconosciuti come miracolosi dalla Chiesa cattolica. Il riconoscimento ufficiale della sacra icona di Lujàn arrivò nel 1886 da parte di papa Pio XIII, che ne stabilì la festività nel sabato anteriore alla IV domenica dopo la Pasqua.
Nel 1930 l’Immacolata Concezione di Luján è dichiarata Patrona dell’Argentina, Uruguay e Paraguay.
La statua originale della Vergine, che attualmente si trova nel Santuario di Luján a 68 km da Buenos Aires, centro di pellegrinaggio di tutto il continente sudamericano. La statuetta è coperta da un mantello santo, segno della comunione e unità tra tutti i figli e devoti di Maria Santissima.
Il mantello della Madonna viene cambiato ogni anno, in occasione della festa, e viene donato alla comunità argentine che si trovano all’estero come segno della loro unione alla Vergine.
Nel 2016 il mantello fu donato alla comunità argentina presente nella nostra diocesi.

“Virgen de Coromoto”, patrona del Venezuela
Un capo tribale venezuelano fu scelto dalla Vergine Maria per evangelizzare gli indios Coromoto. Egli, un giorno del 1651, camminava lungo il rio Guanare, quando sulle acque apparve una bellissima Signora, che teneva in braccio un bambino radioso di luce. L’indio rimase come paralizzato dalla visione, ma la Signora sorridendo lo rassicurò, rivolgendosi ad essi nella loro stessa lingua. “Esci dal bosco – gli disse – e va nel posto dove abitano i bianchi per ricevere l’acqua sulla testa e poter così andare in Cielo”. Ci fu una seconda visione, l’8 settembre 1652. Di questa visione rimase il segno di una piccola pergamena su cui era impressa una immagine della Madonna col Bambino, una miniatura di 27 millimetri per 22.
L’immagine fu analizzata in modo approfondito durante un processo di restauro avvenuto nel 2009. I simboli indigeni nell’immagine, come lo stile delle corone indossate dalla Vergine e da Gesù, si adattano alla cultura e allo stile del popolo Coromoto nel Venezuela del XVII secolo. Come si sia formata l’immagine resta un mistero. Sembra disegnata su carta, ma quest’ultima non sembra aver assorbito alcun inchiostro o sostanza simile. Ci sono quindi delle somiglianze con l’apparizione di Nostra Signora di Guadalupe, visto che anch’essa sembra dipinta sulla tilma (mantello) ma pare librarsi misteriosamente sul tessuto senza aderire realmente ad esso.
La notizia della splendida Signora che era apparsa si diffuse rapidamente, e la devozione nei suoi confronti crebbe. Alla fine del Settecento una chiesa venne costruita in onore di Nostra Signora di Coromoto nella vicina città di Guanare.
Papa Pio XII, nel 1950, dichiarò Nostra Signora del Coromoto patrona del Venezuela.
Nel 1976 iniziò la costruzione della nuova basililca, che fu inaugurata il 10 febbraio 1996 da San Giovanni Paolo II. Il santuario ospita sia una grande statua di Nostra Signora di Coromoto che la reliquia originale
I Venezuelani sono molto legati a questo luogo sacro. Coromoto è un Santuario dove si intrecciano storie di speranze, guarigioni e miracoli prodigiosi. Sono centinaia, infatti, i prodigi che si attribuiscono a questa “Lourdes dell’America Latina”. Storie di fede e di amore
La festa di Nostra Signora di Coromoto si celebra 3 volte l’anno: il 2 febbraio e l’8 e l’11 di settembre.