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Inghilterra e Galles: vescovi sul documento nazionale per il Sinodo, “è evidente la preoccupazione di rinnovare il dinamismo missionario della Chiesa a livello locale”

(Foto: Conferenza episcopale Inghilterra e Galles)

Con voi condividiamo un profondo desiderio che la Chiesa sia al centro del nostro mondo, irradiando a tutti l’amore e la misericordia di Gesù Cristo”: lo scrivono i vescovi di Inghilterra e Galles nella loro riflessione sulla sintesi nazionale dei contributi diocesani per il Sinodo. Ripartendo dai “segni dei tempi”, i vescovi scrivono: “Per poter raccogliere un buon raccolto, sappiamo, ad esempio, che abbiamo il dovere di difendere la vita umana e i diritti umani, di riscoprire il valore centrale del matrimonio e della vita familiare, di eliminare le ingiustizie e di affrontare la minaccia della catastrofe climatica”. Al “discernimento del cuore del vescovo” è rimesso il compito nella Chiesa di comprendere “i prossimi passi del cammino di comunione, partecipazione e missione”. Un’attenzione da avere sarà “cercare di coinvolgere il 90% che assiste alla messa domenicale ma non ha ancora partecipato ad alcun processo sinodale”. “In tutte le risposte è evidente la preoccupazione di rinnovare il dinamismo missionario della Chiesa a livello locale”: serve un “ethos sinodale per migliorare il processo decisionale trasparente e collaborativo, ascoltando, in particolare, coloro che potrebbero avere una voce debole”, nel “nostro comune bisogno di valorizzare tutti coloro che arricchiscono la nostra Chiesa con la loro presenza”. Si parla quindi di accompagnamento: “Imparare ad accompagnare gli altri è una disposizione, una capacità del cuore, che desideriamo sviluppare nelle nostre comunità nel servizio pastorale degli altri”. La formazione è un altro punto su cui si fermano i vescovi: “Quanto più siamo formati nell’amore di Cristo, tanto meglio siamo attrezzati per essere l’amore di Cristo verso e per gli altri”. Crescere individualmente e come comunità di discepoli missionari è il compito che sta di fronte e “insieme discerneremo quali nuove priorità evangelizzatrici devono essere intraprese”. I vescovi concludono la riflessione citando Santa Teresa di Lisieux e il suo desiderio di essere discepola missionario come “l’amore nel cuore della Chiesa”: come ogni famiglia è segnata dal fallimento, “anche la famiglia umana della Chiesa ha bisogno di imparare come l’amore e la misericordia di Cristo possono essere espressi e offerti, con fedeltà e coerenza, oggi”.