- L'Ancora Online - https://www.ancoraonline.it -

Grottammare 1, il Gruppo scout più longevo e numeroso della città fin dagli anni Ottanta

GROTTAMMARE – Sono 150 gli iscritti del Gruppo scout Grottammare1 tra Castorini, Lupetti, Coccinelle, Reparto e Clan Fuoco. Una realtà importante e numerosa per la città che fin dagli anni Ottanta ha mantenuto costante il numero di giovani e adulti che vi aderiscono. Attualmente la sede si trova nei locali parrocchiali dell’ex cinema Sibilla. Capo Gruppo è Stefano Curzi, insieme a Cristina Morelli.

Quando nasce la vostra realtà?
Il primo passo fu fatto nel 1978, quando un gruppo di coraggiosi visionari grottammaresi, Don Giovanni Flammini, Gianfilippo Carboni, Maria Luigia Palermi, Tommaso Giulioni ed Anna Maria Perotti, compresero che un gruppo scout mancava alla città e che lo scoutismo potesse fare la differenza. Nacque così il primo nucleo di quello che sarebbe diventato il gruppo più longevo e numeroso della città di Grottammare, con un nutrito gruppo di 24 lupetti (4 sestiglie) del Branco Fiore Rosso che si incontravano presso la sala che si trova sopra la sagrestia di San Pio V, e lasciarsi coinvolgere nel gioco, parte focale del metodo Scout per i bambini. Subito capirono che la cosa funzionava, e che sarebbe stata ancora più significativa ed educativamente efficace coinvolgendo i ragazzi dagli 11 ai 16 anni, ai quali poco offriva il paese e che spesso non sapevano come trascorre il tempo, lontani dalle mille distrazioni sociali e globali dei nostri giorni. Così cominciarono i primi passi del Reparto, l’adesione fu massiccia, tanto che poi i Reparti divennero tre, Kolbe (maschile), Pegaso (maschile) e Luna (femminile), pronti a scoprire quel meraviglioso mondo dello scoutismo che è l’avventura. Contestualmente nacque il primo Cerchio di Coccinelle, al quale si diede il nome della stella più luminosa della costellazione dello Scorpione, Antares, in un epoca in cui pochi Gruppi in Italia avevano aperto anche dei Cerchi, mantenendo invece la tradizione del Branco misto (lupetti e lupette). Ma Grottammare 1 è sempre stato un precursore di tante scelte.

Questi sono anche gli anni dei primi passi verso la Comunità Territoriale
Sì, dal Nucleo scout si sviluppa l’idea di una apertura più grande nel sociale, e nascono, in collaborazione con diverse personalità del territorio, le Reti Sociali, il secondo Informagiovani d’Italia, dopo quello di Jesi. Si percorrono così strade inesplorate ed entusiasmanti, fino ad arrivare ai giorni nostri, diventando un’istituzione a tutti gli effetti.

 

Poi nel 1999 nasce una nuova realtà, di che cosa si tratta?
Grazie alla volontà della Comunità Capi, in particolare di Stefano Ciotti e Gian Filippo Carboni, nasce una nuova realtà nel nostro Gruppo che permette ai bambini, dai 5 agli 8anni, di intraprendere i primi passi verso lo scoutismo, ovvero i Castorini.  Un’esperienza che subito si consolida, grazie anche alla disponibilità di Capi e volontari esterni che vengono formati e coinvolti.

La passione per lo scoutismo prende anche altre strade
Esattamente, il Grottammare 1 ha tanti figli-fratelli. La magia dello scoutismo e la passione per l’educazione viene trasmessa ad altri giovani volontari coraggiosi di paesi limitrofi, e dalle costole del Gruppo nascono i Gruppi di: Spinetoli 1 nel 1989, Acquaviva Picena 1 nel 1992, Grottammare 3 nel 1999 ed ultimo il Monteprandone 1 nel 2013. Anche i Castorini diventano così un luogo di nascita e formazione di nuove “Colonie”, sono così denominate le unità dei castorini, L’Aquila 2, Folignano 1 e Macerata 2.

Lo scoutismo, nonostante il trascorrere del tempo, è ormai una realtà consolidata
Nonostante le mille proposte di attività sportive, ludiche e di altra natura che il territorio propone, possiamo dire che il Fuoco acceso 43 anni fa arde ancora forte nei cuori e nello spirito dei capi che oggi sanno trasmetterlo immutato ai giovani e giovanissimi del territorio. Basti pensare che da quest’anno i branchi maschili sono diventati due con la nascita del Branco “Rupi Alte”. Inoltre, la forza di questo fuoco si manifesta nel numero di Capi adulti in servizio associativo attivo, circa 30, che dedicano il loro tempo libero a servizio della comunità scout grottammarese, sia nella cura dell’educazione dei giovani associati sia nello storico Park scout e poi nell’impegno della Cooperativa il Castoro, la rivendita di materiale scout. Inoltre partecipano alla vita associativa nei diversi livelli organizzativi, da quello nazionale a quello della zona “Picena”, parrocchiali e sociali, qualora viene richiesta la presenza.

La pandemia in che modo ha modificato le vostre attività?
Oggi come ieri rimane immutata la voglia di vivere e trasmettere lo spirito dello scoutismo nei suoi principi e nella sua capacità di “Gettare il cuore oltre l’ostacolo”. Di fronte ai mille ostacoli che questa pandemia ha creato, abbiamo deciso di non mollare, ma di continuare ad offrire, nonostante le restrizioni, la nostra proposta associativa. Dapprima attivandoci online, poi adeguando la nostra attività alle normative, tra protocolli e regole in continua evoluzione, cercando di non lasciare indietro nessuno, compresi i ragazzi costretti alla quarantena. Abbiamo voluto fortemente riprendere, non appena ce ne è stata la possibilità, le attività in presenza, sempre all’aperto e rinunciando alle uscite con pernottamenti finché non è stato di nuovo possibile. I ragazzi e le famiglie hanno apprezzato questo sforzo in quanto tra i soggetti sociali che hanno subito maggiormente la totale assenza di socialità sono stati proprio loro.

Quali sono gli obiettivi che il Gruppo si è prefissato?
Il Gruppo ha sempre un unico grande progetto, quello dell’affiancarsi al cammino della vita dei ragazzi che Dio affida per farli divenire donne e uomini capaci di compiere scelte significative per la propria vita. Ovvero scelte di servizio, fede e politica intesa come l’essere protagonista in qualità di cittadino.  Il sogno nel cassetto, che condividiamo con il nostro parroco Don Federico Pompei e con tutta la comunità parrocchiale, è quello recuperare la sede scout di Villa Azzolino che in questo modo potrà ad essere una casa aperta a bambini e giovani del territorio.