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A tu per tu con Elena Capriotti, Presidente dell’Associazione di Promozione Sociale “Il Mattino”

SAN BENEDETTO DEL TRONTOIl Mattino è un’associazione di promozione sociale nata nella nostra città nel 2012. I membri dell’associazione operano in due realtà distinte, ma mosse da un unico fine: l’Armadio dei Piccoli e la Casa di Accoglienza Stella del Mattino. L’Armadio dei Piccoli è nato nel 2012, si occupa della raccolta di materiale per i bambini e si trova nel centro cittadino in via Veneto, nell’ex Caserma dei Carabinieri, oggi adibita a Centro Pastorale Diocesano. La Stella del Mattino opera dal 2016 in Ascoli in via dei Novelli 1. Abbiamo contattato Elena Capriotti, presidente dell’associazione, che ci ha aiutato a conoscere meglio quest’opera di carattere sociale.

Partiamo dall’Armadio dei Piccoli. Quante persone ci sono dietro a questo servizio?
Dietro questo servizio c’è innanzitutto una responsabile che è Francesca Veccia che cura particolarmente l’ascolto e l’accoglienza di tutte le famiglie che usufruiscono dell’Armadio. Ci sono anche tre volontari stabili: si tratta di un’opera di volontariato e, come tale, le persone che sono coinvolte offrono il loro tempo e la loro disponibilità con dedizione e amore.

Di che cosa si occupa concretamente l’Armadio dei Piccoli?
L’Armadio dei Piccoli è aperto due giorni alla settimana. Il lunedì dalle 16.30 alle 18.30 c’è la distribuzione gratuita di materiali per i bambini, sia maschietti che femminucce da 0 a 14 anni. Invece il giovedì, sempre dalle 16.30 alle 18.30, c’è un momento di ascolto e di conoscenza dei bisogni nel quale le famiglie vengono nella nostra sede e ci descrivono qual è la loro condizione. Da lì in poi possono usufruire dei nostri servizi e della nostra amicizia.

Quante sono le persone aiutate?
Abbiamo fatto un resoconto a settembre dello scorso anno (nel frattempo le persone che ci hanno chiesto un aiuto sono aumentate). Sono 380 le famiglie che si sono rivolte a noi. Esse provengono da tutta la provincia di Ascoli e non solo. Questo dato è condiviso sulla piattaforma diocesana, dove sono presenti altre realtà associative e di volontariato come la Caritas.

Che cosa è maggiormente richiesto?
Sono maggiormente richiesti gli articoli che riguardano la prima infanzia, come carrozzine e passeggini. Sono molto richiesti anche i kit scolastici. A settembre vivremo per la seconda volta un’iniziativa legata al materiale scolastico nella quale distribuiremo quaderni, penne, colori, cartelle, grembiuli e tutto quello che riguarda la scuola. L’anno scorso siamo riusciti a servire grazie alla generosità delle persone 40 famiglie.

In che modo quanti leggono questa intervista possono aiutarvi?
Vista la prossima apertura dell’anno scolastico, chi ci vuole aiutare può portare il materiale scolastico del quale ho appena parlato. Abbiamo bisogno di materiale ben messo, come se dovesse essere utilizzato dai nostri figli. Le famiglie donatrici sono sempre più attente a farci pervenire materiale in buono stato.

Che cosa c’è dietro la vostra azione di volontariato? Che cosa muove il vostro desiderio di farvi carico dei bisogni degli altri?
Rimanere attaccati all’insegnamento di Gesù che ci ha amato per primo. Da qui tutto comincia come sovrabbondanza di quello che abbiamo ricevuto ed è da questa gratitudine che si muovono le nostre azioni e in tal modo si può andare incontro all’altro.

Per quanto riguarda la Casa di Accoglienza Stella del Mattino quando è stata aperta e da chi è gestita?
La Stella del Mattino è fatta prima di tutto dalla nostra famiglia che comprende i nostri 4 figli, mio marito Mario e me. Abbiamo un altro figlio più grade, ma lui lavora all’estero. Noi ci siamo trasferiti in Ascoli nel 2016 per desiderio del vescovo Giovanni D’Ercole che ha voluto trasformare una struttura che già c’era in una casa che fosse curata da una famiglia che, come tale, si aprisse alle necessità di altre famiglie bisognose.

Quanti sono gli ospiti della Casa?
Dal 2016 ad oggi abbiamo accolto 18 persone che hanno avuto problemi di grave povertà e grave abbandono. Attualmente abbiamo due nuclei familiari con minori che hanno vissuto il dramma dello sfratto. Sono tante le persone con le quali entriamo in contatto. Alcune ci raggiungono qui, altre le incontriamo nei rapporti quotidiani. Altre volte sono i servizi comunali che ci chiamano e ci domandano aiuto per iniziare un percorso di condivisione e accoglienza con persone bisognose.

Con quale sguardo tu e tuo marito guardate al mondo della povertà?
Non dobbiamo essere solo preoccupati di progettare interventi perché questo aspetto spesso ci manda fuori strada. Dobbiamo prima di tutto preoccuparci di continuare a vedere nella nostra vita il Signore che continua a perdonarci, ad accoglierci e ad amarci. Questo è un aspetto decisivo altrimenti si è preoccupati di vivere di interventi. Il Papa lo scorso anno, durante la seconda Giornata Mondiale dei Poveri, ha detto chiaramente a chi vive nel mondo associativo e del volontariato di mettere al centro Gesù e i poveri: sono loro i protagonisti e non i nostri interventi, altrimenti si tende alla soluzione e non si verifica nella propria vita se quello che ti spinge incontro all’altro è una vita felice, soddisfatta e piena dall’incontro con Cristo. Questo si traduce in modo molto concreto. Molto semplicemente: se il modo di cucinare è felice, se il mio stare a casa è pieno di gioia, allora posso andare incontro a mio marito, ai miei figli e alle persone accolte.