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A tu per tu con Nicola Rosetti, autore del libro “Le chiese dei gesuiti a Roma”

Nicola Rosetti, teologo, insegnante di Religione Cattolica, è giornalista e collabora con il giornale diocesano l’Ancora e con “Frammenti di Pace”. Ha recentemente pubblicato l’opuscolo Le chiese dei gesuiti a Roma per IF Press e per questo lo abbiamo intervistato.

Come è nata l’idea di scrivere questo opuscolo?
Nella mia attività di insegnante di Religione Cattolica mi capita spesso di accompagnare i ragazzi in visita didattica in molte chiese di Roma e le chiese dei gesuiti, il Gesù e Sant’Ignazio, sono fra le mie mete preferite. Direi dunque che questo modesto contributo nasce prima di tutto dall’esperienza viva con i miei alunni.

Qual è l’idea di fondo del libro?
Proprio perché, come ho detto, questo libro nasce dalle tante volte che ho visitato queste chiese con i miei alunni, l’idea è quella di accompagnare un eventuale visitatore partendo soprattutto da quello che vede. Il libro è una puntuale descrizione delle meraviglie artistiche che si trovano in questi luoghi. Essendo abituato a dare una spiegazione a degli alunni adolescenti, il linguaggio adoperato è molto semplice. Io non sono uno storico dell’arte, per cui non mi sono soffermato sugli aspetti tecnici e stilistici. Essendo invece un insegnante di Religione Cattolica, ho voluto sottolineare la visione religiosa che ha spinto i gesuiti a costruire e decorare le chiese in questo modo.

Puoi spiegare meglio questo ultimo punto?
Come è noto, i più diffusi manuali di storia dell’arte in dotazione nelle nostre scuole sono stati scritti da intellettuali che gravitano nell’orbita del marxismo. Questo background culturale, essendo orientato solo all’aspetto materiale della vita e negando il valore della sfera religiosa, fa fatica a comprendere le le motivazioni profonde dell’arte nata in ambito cattolico. Ho pensato dunque che la lettura di un credente avrebbe potuto aiutare maggiormente nella fruizione di questi luoghi. Proprio per questo motivo, una volta elaborata la bozza, l’ho sottoposta alla attenta e accurata visione di un gesuita, padre Andrea Dall’Asta, che ha scritto la prefazione e che ringrazio di cuore. Padre Andrea mi ha fatto cogliere numerose sfumature della spiritualità dei gesuiti, per cui, se il libro risulterà utile, sarà più per le sue correzioni che per le mie parole! Leggendo il libro si potrà notare come ogni elemento architettonico e ogni opera d’arte venga riletta alla luce della vita di Sant’Ignazio, dei suoi insegnamenti e della spiritualità propria dei gesuiti, tenendo sempre presente il contesto storico della Riforma Cattolica (che i libri di storia comunemente chiamano Controriforma).

Da questo punto di vista, il libro può aiutare anche a comprendere la figura di Papa Francesco che proviene dalle fila dei gesuiti?
Credo proprio di sì! C’è un luogo in particolare che può spiegare perché il primo Papa gesuita della storia abbia preso il nome del Poverello di Assisi. Si tratta della Cappella di San Francesco (oggi del Sacro Cuore) nella Chiesa del Gesù. Questa cappella fu fatta costruire da San Francesco Borgia, terzo preposito della Compagnia di Gesù, non solo per un caso di omonimia col Santo fondatore dei francescani, ma per una somiglianza spirituale fra questi e Sant’Ignazio. Infatti San Francesco e Sant’Ignazio erano entrambi cavalieri, entrambi scelsero la via della povertà, entrambi fondarono ordini religiosi con uno spiccato senso missionario. Alla luce di ciò si può comprendere perché il Cardinal Bergoglio, divenuto Papa, ha scelto il nome di Francesco. Si tratta ovviamente solo di un esempio, se ne potrebbero fare molti altri, ma per questi vi invito a leggere il libro!

Il volume può essere acquistato sul sito della IF Press:
http://www.if-press.com/It/Libro/7/25/Le_chiese_dei_gesuiti_a_Roma